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giovedì 13 Novembre 2025
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La Procura di Larino apre l’inchiesta sulla morte di Andrea Costantini

ABRUZZO-MOLISE. Nuovi sviluppi nel caso di Andrea Costantini, il 38enne originario di Penne trovato morto lo scorso 15 settembre nella cella frigorifera del supermercato di Termoli dove lavorava (Leggi). Il sostituto procuratore della Repubblica di Larino, Marianna Meo, ha aperto un fascicolo contro ignoti, accogliendo la denuncia presentata dai genitori del giovane, che contestano con forza l’ipotesi del suicidio. La famiglia, assistita dal legale di fiducia, sostiene che le due ferite da arma da taglio al petto e i segni di strangolamento riscontrati sul corpo non siano compatibili con un gesto volontario.

Il caso era stato chiuso sino a questa istanza come gesto estremo, anche per la presenza di un biglietto manoscritto trovato nella tasca della vittima e di un coltello insanguinato accanto al corpo. Ma i familiari hanno chiesto nuove indagini, comprese una perizia grafologica per verificare l’autenticità del biglietto e l’autopsia. Tra gli elementi al vaglio anche l’acquisto di un terreno da parte di Costantini, che secondo i genitori potrebbe aver generato tensioni o interessi economici.

L’inchiesta della Procura punta ora a chiarire le dinamiche della morte e la credibilità delle versioni contrapposte, analizzando ogni dettaglio del luogo di lavoro, dalle telecamere alla sicurezza interna. Il caso ha intanto superato i confini regionali, approdando anche sulla stampa nazionale e nei programmi televisivi. Restano aperti interrogativi e ferite: la verità su quella notte nella cella frigorifera di Termoli è ancora tutta da scrivere.