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domenica 16 Novembre 2025
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Inflazione e caro-vita: aumentano le richieste di prestiti per liquidità da parte delle famiglie italiane

Negli ultimi anni, il potere d’acquisto delle famiglie italiane ha subito una significativa erosione a causa dell’inflazione.

Secondo i dati Istat, nel 2023 l’inflazione ha registrato un aumento medio del 5,9%, con picchi che hanno superato il 10% per alcune categorie di beni e servizi mentre nel 2024 si è fermata all’1%. In attesa dei dati definitivi per il 2025 — attualmente, l’inflazione acquisita è pari a +1,7% per l’indice generale rispetto allo scorso anno — si può osservare come questo trend abbia comportato una riduzione del reddito disponibile reale, ovvero della capacità delle famiglie di acquistare beni e servizi con il proprio reddito.

L’aumento dei prezzi ha interessato in particolare beni di prima necessità, come alimentari, energia e trasporti, con un impatto significativo sui bilanci familiari. Secondo una recente analisi di Confcommercio, nel 2024 la spesa media mensile per famiglia è aumentata di circa 200 euro rispetto all’anno precedente, con un incremento particolarmente marcato per le fasce di reddito più basse.

A fronte di questa situazione, molte famiglie hanno dovuto rivedere le proprie abitudini di consumo, riducendo le spese non essenziali e cercando di ottimizzare il proprio budget. Tuttavia, per alcune spese il ricorso al credito è diventato una soluzione sempre più frequente.

A fronte di ciò, è importante sottolineare come il ricorso al credito non sia necessariamente un segnale negativo, ma possa rappresentare uno strumento utile per gestire al meglio le proprie finanze, soprattutto se utilizzato in modo consapevole e responsabile. In ogni caso, è fondamentale prestare attenzione a non accumulare un livello di indebitamento eccessivo, che potrebbe mettere a rischio la stabilità finanziaria della famiglia.

Il ricorso ai prestiti per far fronte alle spese straordinarie

In un contesto caratterizzato da una riduzione del potere d’acquisto e da un aumento del costo della vita, il ricorso ai prestiti per far fronte a spese straordinarie è diventato sempre più frequente. Secondo una recente indagine di CRIF, nel 2023 le richieste di prestiti personali per liquidità (quindi non finalizzati) sono aumentate dell’11% circa rispetto all’anno precedente, con un importo medio richiesto di poco superiore ai 9 mila euro.

Le principali motivazioni alla base della richiesta di un prestito personale sono legate a spese impreviste o di maggiore entità. In molti casi, il prestito personale viene utilizzato anche per consolidare altri debiti o per far fronte a situazioni di emergenza finanziaria.

Il prestito personale può rappresentare una soluzione utile per gestire spese straordinarie, soprattutto se utilizzato in modo consapevole e responsabile. Tuttavia, è importante valutare attentamente le condizioni del finanziamento, il piano di ammortamento e l’impatto sul proprio bilancio familiare.

Cosa fare se ci si ritrova con troppi debiti


Se ci si ritrova in una situazione di sovraindebitamento, è fondamentale intervenire tempestivamente per evitare che la situazione peggiori. Il primo passo da compiere è quello di fare un’analisi approfondita della propria situazione finanziaria, valutando l’ammontare complessivo dei debiti, le scadenze, i tassi di interesse e l’impatto sul proprio bilancio familiare.

Una volta effettuata questa analisi, è possibile valutare diverse soluzioni per gestire il sovraindebitamento. Tra le opzioni più comuni vi è il consolidamento dei debiti, ovvero la possibilità di unificare tutti i debiti in un unico finanziamento, con una rata mensile più bassa e un piano di ammortamento più lungo. Questa soluzione può essere utile per semplificare la gestione del debito e ridurre l’importo delle rate mensili, ma è importante valutare attentamente le condizioni del nuovo finanziamento.

Un’altra opzione è quella di negoziare con i creditori, cercando di ottenere una rinegoziazione delle condizioni del prestito, una riduzione del tasso di interesse o un’estensione del piano di ammortamento. In alcuni casi, può essere utile rivolgersi a un consulente finanziario o a un’associazione di consumatori per ottenere supporto nella gestione della situazione.

Infine, se la situazione è particolarmente grave, è possibile valutare il ricorso alle procedure previste dalla legge sul sovraindebitamento, descritte nel dettaglio in questa guida di Facile.it, che consentono di ottenere un piano di rientro o, in alcuni casi, l’esdebitazione, ovvero la cancellazione di parte dei debiti.

Consigli per gestire al meglio il proprio bilancio familiare

In un contesto economico caratterizzato da incertezza e da un aumento del costo della vita, è fondamentale adottare alcune strategie per gestire al meglio il proprio bilancio familiare.

Senza dubbio, tenere traccia delle entrate e delle uscite mensili è il primo passo per avere un quadro chiaro della propria situazione finanziaria e per individuare eventuali aree di miglioramento.

Dopodiché, è importante definire un budget mensile, suddividendo le spese in categorie (ad esempio, alimentari, trasporti, utenze, spese personali) può aiutare a gestire meglio le risorse disponibili e a evitare spese eccessive. Allo stesso modo, risulta fondamentale   risparmiare regolarmente, anche in presenza di un budget limitato, per far fronte a eventuali spese impreviste.

Infine, è necessario valutare attentamente la necessità di ricorrere al credito e assicurarsi di poter sostenere il rimborso, così da evitare situazioni di sovraindebitamento. A questo proposito, prima di sottoscrivere un finanziamento è importante informarsi sulle diverse opzioni disponibili e confrontare le offerte di diverse banche o finanziarie.

In questo modo, il ricorso al credito può rappresentare uno strumento utile per gestire spese impreviste o di maggiore entità, grazie a un utilizzo consapevole e responsabile.