VASTESE. È passato più di un anno da quando un, collaboratore scolastico in servizio presso l’Istituto Comprensivo di Castiglione Messer Marino-Carunchio, ha inviato una lettera al ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara per chiedere un intervento sul tema delle retribuzioni del personale ATA.
Nonostante il tono rispettoso e costruttivo dell’appello, dal Ministero non è mai arrivata una risposta.
Nella sua lettera scriveva:
“Ill.mo Ministro Valditara, il sottoscritto desidera sottoporre alla Sua attenzione la situazione di seguito descritta. Anzitutto, in qualità di cittadino della Repubblica Italiana, desidero esprimerLe il massimo apprezzamento per la Sua opera di riforma scolastica, in parte già avviata, introdotta nell’intento di tutelare i dirigenti ed il corpo docenti nonché tesa a ripristinare un ordine che sembra essersi perso da tempo.”
“Dal 15 settembre 2021 sono dipendente del MIM, dapprima a tempo determinato e dal 1° settembre 2024 assunto a tempo indeterminato, presso l’Istituto Comprensivo di Castiglione Messer Marino-Carunchio, con mansioni di collaboratore scolastico. È un lavoro per me nuovo, che svolgo quotidianamente con impegno e dedizione, conscio del delicato compito che chiunque lavori in una istituzione scolastica ha: essere al servizio degli alunni, prima ancora che dell’istituzione stessa.”
“All’età di 57 anni, dopo un periodo di disoccupazione, ho colto al volo la prima occasione di lavoro offertami, pur sapendo che sarei stato l’unico percettore di reddito nella mia famiglia. È un lavoro umile, ma non per questo meno dignitoso. Ciò che mi ha sconcertato è scoprire che un dipendente dello Stato percepisca uno stipendio lordo di circa 1.500 euro al mese, pari a 1.200 euro netti circa.”
“Quello che Le chiedo, signor Ministro, è se possa ritenersi congrua e dignitosa per un cittadino, dipendente dello Stato, una retribuzione così esigua. Voglio sperare che il Governo intenda soffermarsi sulla questione – mai affrontata – del salario minimo, in un momento storico in cui si discute tanto di equità. Nel caso di specie, non è un problema di taglio del cuneo fiscale, bensì di una retribuzione che non consente di vivere con dignità.”
“Confido che Ella vorrà valutare attentamente la questione e possa intraprendere ogni azione possibile per assicurare un salario minimo dignitoso, soprattutto ai dipendenti dello Stato stesso.”
Parole che, a distanza di un anno, non hanno ancora ricevuto risposta.