ABRUZZO. Sburocratizzazione, allineamento e semplificazione degli schedari vitivinicoli e voucher per la manodopera: sono stati i temi al centro del convegno “Dalla vigna al bicchiere: tradizione, innovazione e sostenibilità del vino abruzzese”, promosso da Coldiretti Abruzzo nell’ambito del Villaggio Coldiretti di Pescara.
Diversità territoriale, sostenibilità, equilibrio tra tradizione e innovazione e valorizzazione dei vigneti autoctoni sono i quattro punti di forza che rendono l’Abruzzo una delle regioni vitivinicole più importanti d’Italia, con oltre 33.000 ettari di vigneti e una produzione annuale di circa 4 milioni di ettolitri di vino, in crescita del 25% nella campagna attuale.
Il convegno si è svolto ieri mattina nel palatenda di piazza Salotto e ha visto gli interventi, moderati da Domenico Bosco, direttore di Coldiretti Chieti, di Luciano Di Massimo, presidente del Condifesa Abruzzo, Enrico Marramiero, produttore vitivinicolo, Camillo Zulli, direttore della Bio Cantina Sociale Orsogna, Emanuele Imprudente, assessore all’Agricoltura della Regione Abruzzo, e Pier Carmine Tilli, presidente di Coldiretti Chieti.
Luciano Di Massimo ha aperto i lavori ricordando l’importanza delle assicurazioni a tutela della produzione agricola e vitivinicola, mentre Enrico Marramiero ha evidenziato la crescita del vino abruzzese sempre più competitivo a livello nazionale e internazionale e Camillo Zulli ha portato l’esperienza della Bio Cantina Sociale di Orsogna sottolineando l’importanza delle pratiche biologiche.
Nel corso dell’incontro sono state presentate le prime stime della vendemmia in corso, che in Abruzzo fanno registrare per ora un aumento della produzione del 25% rispetto all’anno precedente, con rese comprese tra 120 e 140 quintali per ettaro e una qualità delle uve giudicata ottima.
A recepire le istanze emerse dal confronto, Emanuele Imprudente, assessore all’Agricoltura della Regione Abruzzo, che ha ribadito il sostegno delle istituzioni al comparto: “Il vino abruzzese è un’eccellenza riconosciuta nel mondo – ha dichiarato Imprudente – ma per continuare a crescere dobbiamo garantire alle aziende strumenti moderni, digitalizzazione e semplificazione normativa. La Regione è impegnata a sostenere la filiera vitivinicola con politiche mirate che favoriscano qualità, competitività e tutela ambientale.”
A concludere gli interventi, il presidente di Coldiretti Chieti Pier Carmine Tilli, che ha invitato a riflettere sulle nuove sfide culturali del vino:
“Mentre nei campi si raccolgono i frutti di mesi di attesa, il settore guarda anche ai mercati e alle sfide internazionali – ha affermato Tilli –. L’export cresce, ma sul fronte culturale continuano campagne che cercano di demonizzare il vino, dimenticando il suo posto nella Dieta Mediterranea e i benefici di un consumo consapevole. Il vino vive un momento ambivalente: da un lato consolida il suo prestigio, dall’altro fatica tra le nuove generazioni, che non lo considerano più una bevanda ‘cool’. Dobbiamo ripartire dall’educazione alimentare, perché il vino è prima di tutto un alimento, parte della nostra cultura e della nostra identità rurale”.
La tavola rotonda si inserisce nel ricco programma del Villaggio Coldiretti di Pescara, che per tutto il fine settimana – nel centro cittadino – propone incontri, degustazioni e spazi dedicati alla promozione delle eccellenze agricole abruzzesi, con un’attenzione particolare alla sostenibilità, all’innovazione e alla valorizzazione delle filiere locali.
Non bisogna avere paura di investire, bisogna puntare all’innovazione tecnologica, al marketing e a tutto ciò che rappresenta il nuovo non tralasciando le radici e la loro importanza”. Lo ha detto Guido Di Primio, presidente di Assoflora e consigliere di Coldiretti Chieti, nella tavola rotonda “Floricultura d’Abruzzo tra tradizione e futuro”, un momento di confronto tra istituzioni, esperti e operatori del comparto florovivaistico regionale moderato dal direttore di Coldiretti Teramo Daniele di Venanzio che si è svolto questa mattina a Pescara, a piazza Salotto, nel palatenda del Villaggio Coldiretti. Oltre a Di Primio, che ha evidenziato come “la floricoltura regionale, pur tra difficoltà strutturali e costi crescenti, stia dimostrando una straordinaria capacità di innovazione e resilienza, puntando su qualità, sostenibilità e formazione”, sono intervenuti Cecilia Di Primio, agronomo, che ha ribadito l’importanza di “conciliare la tradizione con la ricerca e la sperimentazione, investendo in nuove varietà, tecniche di coltivazione a basso impatto e processi di economia circolare”. L’esperienza diretta delle imprese è stata rappresentata da Francesco Egizi, florovivaista, che ha riportato la sua esperienza aziendale evidenziando come “la collaborazione tra aziende, enti di ricerca e istituzioni sia la chiave per valorizzare le produzioni locali e migliorare la competitività del comparto”. In collegamento video è intervenuta anche Nada Forbici, coordinatrice della consulta nazionale Coldiretti per il florovivaismo, che ha posto l’accento “sull’importanza di politiche che riconoscano il ruolo multifunzionale del florovivaismo, non solo come attività economica ma anche come presidio ambientale e sociale”.
A chiudere i lavori è stato Emanuele Imprudente, assessore regionale all’agricoltura, che ha ribadito l’impegno della Regione Abruzzo nel sostenere il comparto: “La floricoltura è un’eccellenza che racconta la bellezza e l’ingegno della nostra terra. E’ necessario promuovere la formazione e la specializzazione di settore, valorizzando al contempo la sostenibilità ambientale”. La tavola rotonda ha confermato l’importanza di un dialogo continuo tra istituzioni, tecnici e imprese per costruire insieme il futuro del florovivaismo abruzzese, un settore che coniuga saperi antichi e nuove tecnologie, tradizione e innovazione e che, questa la sfida emersa, vanno assolutamente convogliati nella creazione di un distretto florovivaistico regionale.





