MONTEODORISIO. È un 19enne di Casalbordino M.A. l’uomo ritenuto responsabile dell’incendio che, nella notte del 28 maggio 2025, distrusse l’auto del sindaco di Monteodorisio, Catia Di Fabio. (Leggi) La vettura era parcheggiata davanti all’abitazione del primo cittadino quando, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, sarebbe stata cosparsa di liquido infiammabile e data alle fiamme.
Il sostituto procuratore Silvia Di Nunzio ha inviato all’avvocato Antonello Cerella, difensore del giovane, l’avviso di conclusione delle indagini preliminari, atto che sancisce la chiusura della fase investigativa e precede l’eventuale richiesta di rinvio a giudizio.
Accanto al ragazzo risulta indagata anche una donna di 40 anni D.F.D., nata Vasto e residente a Monteodorisio, con l’accusa di favoreggiamento personale (Leggi). Secondo quanto emerso, la donna avrebbe fornito false dichiarazioni ai carabinieri per aiutare il 19enne a eludere le indagini. In particolare, avrebbe affermato di averlo visto l’ultima volta una settimana prima dell’incendio, mentre in realtà il giovane, la sera stessa del rogo, si trovava presso la sua abitazione.
Ad incastrare il 19enne sarebbero state alcune intercettazioni telefoniche e registrazioni video che lo avrebbero ripreso mentre passava più volte nei pressi dell’abitazione del sindaco nelle ore precedenti all’incendio. Le immagini proverrebbero dalle telecamere di sorveglianza dell’impianto fotovoltaico situato vicino alla casa del primo cittadino.
Per quanto riguarda il movente, tra le ipotesi al vaglio degli inquirenti vi sarebbe quella di un lavoro promesso e poi non concesso. Il giovane, secondo quanto trapela, avrebbe reagito con rabbia al mancato mantenimento dell’impegno, arrivando a compiere il gesto incendiario.
Le indagini, coordinate dalla Procura di Vasto, proseguono per definire con precisione la dinamica dei fatti e confermare le motivazioni che avrebbero portato il 19enne ad agire.
Federico Cosenza



