VASTO. Un nuovo resort vista mare potrebbe sorgere a pochi passi dalla Riserva naturale di Punta Aderci, lungo la “Via Verde” nel territorio di Vasto. Il progetto prevede 52 unità abitative mobili complete di parcheggio, piscina, area giardino e deck esterno in legno e policarbonato, su un’area di quasi quattro ettari. Il lotto interessato, in parte ricadente all’interno del perimetro della riserva, comprende terreni oggi coperti da vigne, incolti e alberi, dove in passato esisteva un campeggio.
Oltre agli alloggi, il piano prevede anche una nuova area wellness e la sistemazione delle poche strutture esistenti.
Il tutto in una zona di elevato pregio paesaggistico e ambientale, che fa parte del tratto più suggestivo della costa dei trabocchi, frequentata ogni anno da migliaia di visitatori.
Forum H2O: “Obbligatoria la procedura di VIA, ma non è stata avviata”
Il progetto è arrivato all’attenzione del Forum H2O solo grazie all’ordine del giorno del prossimo Comitato regionale VIA, convocato per il 13 novembre, dove il progetto figura tra i punti da discutere.
Secondo l’associazione ambientalista, la procedura seguita dal Comune di Vasto sarebbe inadeguata e parziale: finora infatti è stata attivata solo una verifica di assoggettabilità a Valutazione Ambientale Strategica (VAS) e una procedura di screening per la Valutazione di Incidenza Ambientale (VIncA), entrambe rivolte esclusivamente agli enti pubblici e senza alcuna fase di partecipazione pubblica.
“Per un intervento di queste dimensioni, localizzato in un’area a forte valenza naturalistica, la legge impone l’attivazione della Valutazione di Impatto Ambientale (VIA), che include una fase pubblica per le osservazioni. È una procedura che non può essere omessa”, denuncia il Forum H2O in una nota inviata questa mattina agli uffici regionali.
Un’altra ferita lungo la Via Verde
Gli ambientalisti mettono in guardia contro un processo ormai evidente: quello della progressiva antropizzazione del corridoio costiero della Via Verde.
Da percorso naturalistico pensato per la mobilità dolce e la valorizzazione del paesaggio, la pista ciclabile rischia di diventare, secondo il Forum, “un serpentone continuo di strutture turistiche e parcheggi”, con un consumo di suolo costiero e una perdita di biodiversità difficilmente reversibile.
“La pressione antropica sulla riserva è già oggi insostenibile in alcuni periodi dell’anno”, spiegano gli attivisti. “Questo progetto andrebbe a consumare ulteriore suolo naturale o semi-naturale, sostituendolo con infrastrutture e parcheggi. Di ‘eco’, in questo ennesimo ‘eco-resort’, resterà solo il prefisso”.
Attesa per la decisione del Comitato VIA
Il Comitato regionale VIA sarà chiamato il 13 novembre ad analizzare il progetto e decidere se l’intervento dovrà essere sottoposto a Valutazione di Impatto Ambientale completa, come chiede il Forum H2O.
Nel frattempo, il caso solleva ancora una volta il tema del bilanciamento tra sviluppo turistico e tutela ambientale lungo la costa dei trabocchi, una delle aree naturalistiche più iconiche e fragili dell’Abruzzo.



