VASTO. Lo scorso 9 dicembre un bimbo di appena tre mesi è stato trasportato d’urgenza all’ospedale San Pio di Vasto a causa di una grave intossicazione provocata dall’ingestione di detersivo (Leggi). Il piccolo, dopo le cure mediche, ha fortunatamente mostrato un progressivo miglioramento delle condizioni di salute ed è stato successivamente dimesso.
Gli accertamenti avviati subito dopo il ricovero hanno però portato alla luce una vicenda particolarmente delicata. Secondo quanto emerso dalle indagini, il detersivo sarebbe stato ingerito dal neonato per volontà della madre, che in quel momento stava attraversando una grave crisi depressiva post partum, accompagnata da uno stato di confusione mentale. Un gesto estremo che, secondo gli investigatori, avrebbe potuto coinvolgere sia la donna che il bambino.
Attualmente la giovane mamma si trova ricoverata nel reparto di psichiatria dell’ospedale di Lanciano, dove sta seguendo un percorso di cure specialistiche. Il neonato, invece, è stato affidato ai nonni paterni. In via cautelare, il Tribunale ha disposto la sospensione temporanea della potestà genitoriale per entrambi i genitori. Alla donna è stato inoltre imposto il divieto di avvicinamento al figlio, con una distanza minima di 500 metri.
La madre è indagata per lesioni aggravate, ma tramite il suo legale, l’avvocato Antonello Cerella, ha fatto sapere di essere pronta a collaborare con le autorità e a seguire tutte le cure necessarie, con l’obiettivo di poter riabbracciare il figlio.
Il padre del bambino, estraneo ai fatti contestati, è difeso dall’avvocato Carmine Di Risio.
Il prossimo 22 dicembre è in programma un’udienza presso il Tribunale per i Minorenni. Si insisterà di comune accordo per ottenere l’affido al solo padre e/o ai genitori paterni.



