mercoledì 5 Febbraio 2025
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Cinghiali, Azione civile: «No alle passerelle, si applichi la legge»

VASTO. «Il convegno di sabato, con l’intervento del professor Mazzatenta, ha finalmente donato a questo territorio la possibilità di un’analisi razionale e scientifica di una delle maggiori emergenze del vastese e non solo». Così in un comunicato l’Azione civile vastese.

«La proliferazione incontrollata dei cinghiali, con i danni e pericoli che il loro passaggio può rappresentare per agricoltura, trasporti e cittadini, sono cronaca incessante da svariati anni. Le notizie di questi ultimi giorni sono solo le ultime di una rassegna che potrebbe essere più che chilometrica. Fatti e allarmi a cui si continua incessantemente a “rispondere” con annunci e proclami. Ma, in concreto, fatti zero o quasi. Una problematica grave e pericolosa come questa non può essere affrontata con dichiarazioni dal facile consenso e dalla ricerca del titolo sulla stampa. O promesse di azioni più o meno eclatanti che non la affrontano alla radice. Discorsi a vuoto che non sanno andare oltre dichiarazioni tipo “apriamo alla caccia indiscriminata tutto l’anno, facciamo sparare il più possibile”. Una “soluzione” che nulla risolve e, anzi, può solo peggiorare la situazione. Su questo punto ci permettiamo di citare un sito non soltanto non animalista ma addirittura di riferimento del mondo venatorio, Big Hunter: “La forma di caccia attualmente più utilizzata, la braccata con i cani da seguito, ha dimostrato di causare una destrutturazione delle popolazioni, caratterizzate da una innaturale prevalenza delle classi giovanili, cha ha come conseguenza anche un sensibile aumento dei danni alle colture”.

Serve razionalità, voglia di voler veramente risolvere la situazione (e non inseguire solo il prossimo consenso elettorale) e scienza. Nel senso letterale del termine. Perché la comunità scientifica da anni ha già fornito conoscenza e strumenti per intervenire. La gestione della fauna selvatica (tra cui i cinghiali) è normata con precisione e dettaglio. La normativa non soltanto stabilisce quali sono le responsabilità dei vari Enti, ma individua anche ben precise direzioni. A partire dalla consultazione obbligatoria del manuale ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e Ricerca Ambientale ). Tale manuale è disponibile su internet al segueente link (LEGGI). E’ questo un manuale che, come è facilissimo accertare tramite una rapida verifica presso tantissime province di tutta Italia, è stato consultato e adottato per piani di gestione del cinghiale in tutta Italia.

Analogo manuale esiste anche per la gestione nelle aree protette, consultabile e scaricabile al seguente link (LEGGI). A dimostrazione di quanto tanti sono gli strumenti a disposizione, possiamo citare alcuni passaggi presenti a pagina 49 del manuale per le aree protette: “In linea generale, sono numerose le tecniche di prevenzione diretta (olfattiva, acustica, meccanica, elettrica) sperimentate al fine di prevenire i danni procurati dal Cinghiale alle coltivazioni agricole e forestali […] i sistemi che hanno evidenziato i risultati migliori in termini di efficienza sono quelli che prevedono la recinzione meccanica o elettrica di porzioni di territorio in modo da rendere impossibile l’accesso ai cinghiali“.»

L’avvocato Angela Pennetta sula questione si è espressa così: “Al momento non esiste una normativa né regionale né nazionale che regola a dovere la materia. Il nostro comitato ha come obiettivo quella di trovare dei referenti per poter far si che la questione ungulati sia normata a dovere. Il convegno è stato un primo passo per far parlare gli esperti sul problema e per mettere assieme le soluzioni da portare a Roma”.