VASTO – “I malumori interni al Pd non possono mettere in crisi un’intera maggioranza, né è politicamente corretto ridisegnare gli scenari amministrativi all’indomani delle elezioni, ora regionali, ora provinciali”. Per questo, la crisi politica al Comune di Vasto va risolta al più presto, rilanciando il programma elettorale e stringendo i tempi sul nuovo Piano spiaggia e sulla variante al Piano regolatore. Rifondazione comunista pone le sue condizioni. Lo fa attraverso i due consiglieri comunali, Marco Marra e Fabio Smargiassi, il cui voto favorevole sarà determinante per un’amministrazione Lapenna-ter ancora tutta da comporre dopo che i dissidi interni al Pd hanno indotto il sindaco ad azzerare la Giunta. Il Prc “è a disposizione – scrivono in un comunicato Marra e Smargiassi – per sbloccare quanto prima la crisi amministrativa aperta dal sindaco, a condizione che l’attuale maggioranza ci dica chiaramente se ci sono ancora le motivazioni politiche di merito sul programma elettorale. La nostra priorità, condizione indispensabile per andare avanti, è il rispetto degli accordi programmatici. Ricordiamo a tutti i consiglieri, agli assessori e ai segretari dei partiti di maggioranza che è da circa un anno che le importanti questioni politiche sono ferme al palo: ricordiamo la necessità di chiudere le osservazioni alle Norme tecniche di attuazione del Piano regolatore. È vergognoso che un’altra estate debba trascorrere senza l’approvazione del Piano spiaggia che, di fatto è pronto da mesi. Riteniamo necessario avviare percorsi di politiche partecipate, sia per quanto riguarda la stesura del prossimo bilancio di previsione che per la revisione del Piano regolatore generale a cui non vogliamo rinunciare”. Rifondazione chiede a Lapenna anche di avviare le procedure per l’assunzione dei dirigenti municipali nei settori che ne sono privi e rivolge un appello al primo cittadino e al centrosinistra: “Non possiamo riconsegnare la città a un centro destra che non è mai stato in grado neanche di teorizzare queste priorità politiche. I malumori interni al Pd – concludono Marra e Smargiassi – non possono mettere in crisi un’intera maggioranza, né è politicamente corretto ridisegnare gli scenari amministrativi all’indomani delle elezioni, ora regionali, ora provinciali”.