VASTO. Fumogeni, striscioni, qualche petardo e trombe da stadio. Hanno fatto così rumore centinaia di studenti dell’istituto “Filippo Palizzi” scesi stamani in piazza Rossetti a Vasto per manifestare la propria contrarietà all’accorpamento della loro scuola con l’istituto Mattei. “Perdita di identità, rischio sovraffollamento, difficoltà logistiche e organizzative, con gravi ripercussioni sulla qualità dell’insegnamento. Siamo orgogliosi della nostra scuola superiore che ha alle sue spalle una storia centenaria, punto di riferimento per il territorio e che ha dato vita a tante illustri personalità. La nostra storia non può essere cancellata in questo modo”, hanno ripetuto più volte in coro i rappresentanti d’istituto Alisa Xhaja, Alessandro Pompilio, Sofia Giuliani e Umberto Tittaferrante.
Una delegazione di circa 70 di loro si è poi recata a palazzo di città dove è stata ricevuta dal sindaco e presidente della provincia Francesco Menna, dagli assessori Paola Cianci (Istruzione), Anna Bosco (Sociale), Nicola Della Gatta (Cultura), Alessandro d’Elisa (Servizi), Gabriele Barisano (Ambiente) e dall’avvocato comunale Nicolino Zaccaria.
Perché questa decisione, perché non c’è stato dialogo né condivisione tra le istituzioni e cosa intendete fare adesso. Queste e tante altre le domande che gli studenti hanno rivolto all’amministrazione.
“La regione Abruzzo – ha detto Menna – ha aperto il tavolo sul ridimensionamento con provincia di Chieti, sindaci e sindacati parlando di tutt’altro. Di colpo, chiusa quella interlocuzione, il comune di Vasto se aveva preso atto che quelle decisioni non avrebbero riguardato le sue scuole dai numeri giganteschi, ha poi scoprire il contrario tramite comunicato stampa. All’inizio si pensava si trattasse di uno scherzo, in realtà era solo la triste realtà che colpiva un istituto storico e dalla grande identità culturale. In consiglio comunale abbiamo così adottato un ordine del giorno votato solo da alcune forze politiche, mentre altre sono uscite dall’aula. Abbiamo quindi chiesto alla regione di riaprire il tavolo e stiamo preparando anche un ricorso amministrativo come provincia e comune con un provvedimento discrezionale, immotivato e che non si aggancia a nessun criterio. Non riusciamo a capire le motivazioni che, soprattutto, non ci sono state annunciate o accennate durante il tavolo regionale. Una decisione che non può che essere censurata con i ricorsi e politicamente”.
Alla domanda. Posta dagli stessi studenti, se la regione potrà fare un passo indietro, ecco cosa risponde Menna: “La regione ha il potere di aprire il tavolo come e quando vuole, soprattutto dando criteri oggettivi che possano aiutare i territori a capire le ragioni del ridimensionamento che non siano quindi legati ai desiderata di qualche assessore o da telefonate che arrivano”.
Il primo cittadino auspica anche il coinvolgimento del dirigente del Mattei Nino Fuiano: “Mi auguro che anche il dirigente del Mattei ci aiuti in questo percorso di dialogo e giudiziario firmando i documenti. Immagino che anche per questo istituto sarà difficile la gestione di due scuole così distanti dal punto di vista geografico e piene di iscrizioni, nonché con due diverse identità”.