X
venerdì 14 Marzo 2025
Cerca

Val di Sangro, aree industriali in crisi: “Situazione inaccettabile”

VAL DI SANGRO. Strade dissestate, reti idriche inefficienti e servizi inesistenti: questa è la drammatica realtà in cui versano le aree industriali abruzzesi, in particolare la Val di Sangro, cuore produttivo della regione. A denunciarlo è il consigliere regionale Vincenzo Menna (Abruzzo Insieme), che accusa il presidente Marco Marsilio di inerzia di fronte a un degrado infrastrutturale che compromette la competitività delle imprese.

“Le aziende sono costrette a fronteggiare quotidianamente strade impraticabili, perdite d’acqua ingenti e, in alcune zone, persino l’assenza di fogne, con la necessità di dotarsi autonomamente di pozzi biologici. Tutto questo nel silenzio della Regione”, attacca Menna.

Il consigliere sottolinea inoltre l’assurdità di pagare per servizi inesistenti o carenti, come manutenzione stradale, illuminazione pubblica e gestione del verde, con le stesse aziende che, spesso, si fanno carico delle opere di sistemazione.

La fusione ARAP-CSI: un rischio per le finanze regionali

Menna critica duramente anche il progetto di fusione tra ARAP e il Consorzio per lo Sviluppo Industriale dell’Area Pescara-Chieti (CSI), definendolo fallimentare:

“Parliamo di un consorzio con un debito di oltre 17 milioni di euro, che andrebbe a gravare ulteriormente su ARAP, già in difficoltà. La Regione dovrebbe investire nella riqualificazione delle aree industriali esistenti, a partire dalla Val di Sangro, anziché lanciarsi in fusioni azzardate e senza un piano strategico chiaro”.

Menna si allinea alla posizione della CGIL, chiedendo una due diligence approfondita sul Consorzio prima di qualsiasi fusione. “Marsilio sta accelerando per ragioni politiche, senza una reale visione industriale. Il rischio concreto è che la nuova ARUAP nasca già sommersa dai debiti e con una macchina amministrativa ancora più inefficiente, lasciando lavoratori e imprese in una situazione ancora più critica”, conclude il consigliere.