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venerdì 14 Marzo 2025
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Immigrazione clandestina in Abruzzo, denunciati in 44

ABRUZZO. Al termine di un’articolata attività investigativa, coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Teramo, sono stati denunciati 44 soggetti, ritenuti responsabili, a vario titolo, di reati connessi alla commissione di truffe ai danni dello Stato, al reimpiego di proventi illeciti e al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

L’inchiesta ha consentito di ricostruire un complesso disegno criminoso gestito da un faccendiere, individuato come amministratore di fatto di società formalmente intestate a prestanome, il quale, avvalendosi della collaborazione di professionisti contabili e del lavoro operanti nella provincia di Teramo, avrebbe ideato e messo in atto un sistema fraudolento, finalizzato all’acquisizione di erogazioni pubbliche non dovute, al rilascio irregolare di permessi di soggiorno e all’ottenimento indebito di pene alternative alla reclusione in carcere.

Secondo quanto emerso nel corso delle indagini, gli indagati avrebbero proceduto, attraverso una meticolosa organizzazione, alla predisposizione e alla successiva trasmissione di documentazione fittizia, attestante rapporti di lavoro in realtà mai instaurati. A tal fine, avrebbero simulato l’assunzione di numerosi soggetti, predisponendo le prescritte comunicazioni agli enti preposti e generando buste paga del tutto prive di riscontro reale. L’artificiosa creazione di questi rapporti di lavoro avrebbe consentito a 20 cittadini extracomunitari di ottenere il rinnovo del permesso di soggiorno e a ulteriori 18 soggetti di percepire in maniera indebita prestazioni previdenziali e assistenziali per un ammontare complessivo pari a 92.444,33 euro. Inoltre, un soggetto, precedentemente ristretto in carcere, ha ottenuto una pena alternativa alla detenzione proprio in ragione del contratto di lavoro fittizio.

L’analisi incrociata dei tabulati telefonici e dei flussi di comunicazione, unita all’acquisizione di conversazioni telefoniche intercettate, ha consentito agli investigatori di delineare in modo dettagliato i ruoli e le responsabilità dei diversi soggetti coinvolti, facendo emergere la piena consapevolezza degli stessi circa la natura fraudolenta delle manovre. A supporto delle risultanze investigative, sono state eseguite perquisizioni presso le sedi riconducibili agli indagati, con il conseguente sequestro di documentazione cartacea e dispositivi informatici, successivamente sottoposti ad analisi approfondite per l’estrazione e la verifica dei dati contenuti. Gli accertamenti hanno permesso di consolidare il quadro probatorio a carico degli indagati.

Per le condotte illecite al vaglio della competente Autorità Giudiziaria, sulla base del principio di presunzione di innocenza, la colpevolezza delle persone sottoposte a indagine sarà definitivamente accertata solo ove intervenga sentenza irrevocabile di condanna.