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sabato 17 Maggio 2025
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Due orsi marsicani annegati nel laghetto di Scanno: esposto a Procura, Ministero e Commissione UE

FONTE ANSA

SCANNO. È stato depositato un esposto in merito alla tragica morte di due esemplari di orso bruno marsicano, avvenuta nel laghetto di Scanno (Leggi). L’iniziativa è stata formalmente presentata ieri mattina dall’attivista ambientalista Augusto De Sanctis, tramite l’Avvocato Michele Pezone, e indirizzata a tre istituzioni chiave: la Procura della Repubblica di Sulmona, il Ministero dell’Ambiente e la Commissione Europea.

Il documento evidenzia come l’area del laghetto, pur esterna al Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, rientri a pieno titolo nella Zona Speciale di Conservazione (ZSC) designata dalla normativa europea proprio per tutelare la specie dell’orso bruno marsicano, riconosciuta come prioritaria dalla UE. A questo proposito, De Sanctis sottolinea che la Commissione Europea ha stanziato milioni di euro – si parla di circa 15 milioni tramite progetti Life – per garantire misure efficaci di conservazione della specie.

De Sanctis richiama anche un dato allarmante: sette orsi annegati dal 2010 ad oggi, in tre episodi distinti, a dimostrazione di un rischio noto e sottovalutato legato alla presenza di invasi come quello di Scanno.

I tre punti centrali dell’esposto:

  1. Aspetti progettuali
    Si chiede se il laghetto sia stato realizzato previa Valutazione di Incidenza Ambientale, se il progetto ha rispettato tutte le prescrizioni tecniche e se sono state adottate misure per la sicurezza ambientale e pubblica.
  2. Gestione e manutenzione
    Viene sollevato il tema della responsabilità del gestore o proprietario dell’invaso, in merito alla manutenzione ordinaria e alla prevenzione dei rischi noti per la fauna selvatica.
  3. Ruolo dell’Ente Parco e vigilanza
    Si interroga l’Ente Parco, gestore della ZSC, se fossero stati emessi ordini di messa in sicurezza nei confronti del gestore dell’invaso e se eventuali inadempienze siano state segnalate ai Carabinieri Forestali, autorità competente per l’applicazione della Direttiva Habitat.

Le richieste

  • Alla Procura di Sulmona è stato chiesto di verificare l’eventuale sussistenza di reati, anche alla luce della tutela rafforzata della specie a livello nazionale e comunitario.
  • Al Ministero dell’Ambiente, si sollecita l’apertura di una valutazione sull’operato dell’Ente Parco e la promozione di un’azione risarcitoria.
  • Alla Commissione Europea, si chiede di verificare il rispetto degli obblighi previsti per la gestione dei fondi Life e l’effettiva attuazione delle misure di conservazione previste per l’orso marsicano.

«Ringrazio l’Avvocato Michele Pezone per l’assistenza prestata in questa delicata azione – ha concluso De Sanctis –. Ciò che è accaduto non può più essere derubricato a fatalità: servono responsabilità chiare e misure immediate di prevenzione.»