ABRUZZO. La FIOM e FIM Chieti ha spedito una lettera alla Regione Abruzzo in merito alla vertenza Pierburg di Lanciano del Gruppo Rheinmetall.
L’esigenza è sorta a seguito di alcune dichiarazioni non condivise sul concreto stato dei fatti.
”Le scriventi Organizzazioni Sindacali FIOM e FIM, unitamente alle RSU dello stabilimento Pierburg di Lanciano, intendono sottoporre alla Vostra attenzione una situazione di estrema gravità che sta coinvolgendo le lavoratrici e i lavoratori del sito produttivo in oggetto.
Nel corso di un’assemblea plenaria tenutasi nei giorni scorsi, i dipendenti della Pierburg di Lanciano hanno appreso, in modo improvviso e unilaterale, direttamente dalla voce dell’Amministratore Delegato, la volontà del gruppo Rheinmetall di dismettere l’intero settore automotive a livello globale, con l’intento di concentrare le attività esclusivamente nel comparto della difesa.
Questa decisione riguarda anche gli altri due stabilimenti italiani del gruppo, situati a Livorno (che occupa circa 245 lavoratori) e a Torino (con 25-30 lavoratori), e prefigura una cessione di ramo d’azienda della quale, ad oggi, non sono note né le modalità né le conseguenze. Manca infatti qualsiasi informazione riguardo ai possibili interlocutori interessati all’acquisizione, così come risultano completamente assenti chiarimenti in merito alla tutela dei livelli occupazionali, alla continuità produttiva, alla validità degli accordi sindacali attualmente in essere, all’eventuale piano di investimenti futuri o al rischio di delocalizzazioni.
Il sito di Lanciano, che oggi impiega tra le 130 e le 140 persone nella produzione di ricambi e di linee industriali, si trova attualmente in una condizione di equilibrio produttivo. È pienamente operativo, non ricorre ad ammortizzatori sociali e, anzi, si avvale di lavoratori somministrati per soddisfare la domanda produttiva. In questo contesto, l’annuncio della dismissione genera una comprensibile e profonda preoccupazione tra i lavoratori, accompagnata da un senso di incertezza e forte allarme.
Per queste ragioni, le scriventi organizzazioni, nella prospettiva di una probabile vertenza di rilievo nazionale che potrebbe coinvolgere l’intero gruppo e i suoi stabilimenti italiani, hanno ritenuto doveroso inviare preventivamente queste informazioni.
Siamo certi che, di fronte a questa situazione, seguirà un adeguato impegno istituzionale volto alla tutela dei posti di lavoro e delle famiglie coinvolte, alla salvaguardia della continuità industriale del territorio e al riconoscimento del ruolo strategico dell’automotive nella programmazione economica, sia a livello regionale che nazionale”.