ABRUZZO. Blue economy preziosa come l’oro e a 5 vele: l’economia del mare rappresenta il 10,2% del Pil Italiano e trova un terreno fertile anche nelle località balneari premiate da Legambiente e Touring Club Italiano dove si punta su turismo dolce, sostenibilità ambientale e capitale naturale.
Presentata oggi la guida turistica “Il Mare più bello” che comprende anche i comuni dei laghi italiani, che in Abruzzo vede dominare la località lacustre di Scanno, premiata con 5 vele, mentre si riconfermano con 4 vele le località costiere di Pineto, Silvi e Tortoreto per il comprensorio Riviera del Gigante e AMP Torre del Cerrano, e Rocca San Giovanni del comprensorio Costa dei Trabocchi.
“Il segreto di queste località è quello di puntare su sostenibilità ambientale, turismo dolce, valorizzazione del territorio e tutela della biodiversità.” -Afferma Donatella Pavone, direttrice di Legambiente Abruzzo, che continua: -Un mix perfetto grazie al quale in queste aree la blue economy va a gonfie vele portando crescita economica, miglioramento della qualità della vita ma anche tutela e conservazione dell’ecosistema. Le esperienze delle località balneari e lacustri che oggi abbiamo premiato insieme al Touring Club Italiano dimostrano come ciò sia fattibile partendo da un turismo sostenibile capace di valorizzare il territorio e il capitale naturale affrontando al tempo stesso le tante problematiche ambientali come crisi climatica, inquinamento e overtourism. La guida racconta, mappa e valorizza il patrimonio marino e lacustre del nostro Paese, unendo alla promozione turistica del territorio un forte impegno per la sostenibilità e la difesa dell’ambiente. Un invito a scoprire luoghi noti e meno noti e a lasciarsi ispirare per vivere esperienze turistiche autentiche. Ma soprattutto uno strumento per riflettere sul nostro rapporto con l’ambiente, in un momento in cui cambiamento climatico e inquinamento rendono sempre più urgenti azioni concrete a tutela del Pianeta: l’innalzamento del livello dei mari, l’erosione costiera, l’aumento delle temperature, la perdita di biodiversità, le microplastiche in mare sono effetti delle attività umane. Attività che impattano anche sulle economie locali e sul turismo del futuro”.
Blue Economy, sfide, proposte e buone pratiche:
“Oggi la blue economy si trova ad affrontare nuove sfide e problemi – commenta Gianluca Casciato, presidente di Legambiente Abruzzo– Tra queste la crisi climatica che avanza con impatti importanti su mare e biodiversità; ma anche la necessità di seguire un approccio sempre più sostenibile a partire da settori come la pesca e il turismo. Il primo in crisi a causa di decenni di pesca intensiva, il secondo minacciato da un eccessivo overtourism. Alla luce di ciò, per Legambiente è fondamentale che l’Italia promuova una crescita blu, gestendo responsabilmente i mari attraverso un’efficace e sostenibile strategia nazionale marina conservando e tutelando habitat e biodiversità, e ratifichi velocemente il trattato per la tutela dell’Alto mare per garantire la tutela delle acque marine oltre le 200 miglia dalla costa. Sul fronte pesca è importante puntare sulla pesca costiera artigianale che rappresenta il settore con il minor impatto ambientale e la maggiore occupazione. Dall’altro lato occorre promuovere un turismo che non “soffochi” le località turistiche, come ben dimostrano le quattro buone pratiche selezionate da Legambiente e di cui si è parlato oggi al Forum Blue Economy”.