martedì 30 Dicembre 2025
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Energia, Campitelli: “Scelte responsabili per lo sviluppo dell’Abruzzo e la sicurezza del Paese”

ABRUZZO. “Oggi la nostra regione inizia a raccogliere i frutti di un lavoro radicato nel tempo. Il tema energetico, negli ultimi sette anni, è stato centrale nelle politiche regionali per il forte impatto che ricopre nello sviluppo del sistema produttivo e per l’aumento dei costi sostenuti dalle imprese e dalle famiglie. Da quando ho l’onere della gestione della materia in Abruzzo, ho sempre orientato l’azione governativa su due obiettivi fondamentali: sviluppare il tessuto produttivo regionale, favorendo le attività che generano ricchezza, e tutelare le famiglie e l’occupazione.

La legge sulle aree idonee va proprio in questa direzione: contrastare il caro energia. Così come l’idrogeno verde, che attraverso l’elettrolisi non solo produce energia pulita ma offre nuove opportunità alle aziende, evitando la delocalizzazione. In ordine temporale, si aggiunge il nuovo progetto presentato per l’estrazione del gas nel territorio del Comune di Bomba. Il giudizio positivo del MASE (ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica) rappresenterebbe, secondo le motivazioni prodotte, il superamento del ‘principio di precauzione’ richiamato dal Consiglio di Stato nella sentenza del 2015, che aveva bocciato il precedente progetto per il rischio di subsidenza e la stabilità della diga del lago. Parliamo di un progetto nuovo, diverso dai precedenti, che secondo il MASE risponde ai requisiti richiesti e fugherebbe ogni dubbio legato alla sicurezza delle persone e dei luoghi.

Da amministratore, ritengo doveroso mantenere un approccio razionale, con grande senso di responsabilità e rispetto verso le Istituzioni. Le condizioni imprescindibili sono: tutela della salute, salvaguardia dell’ambiente con compensazioni per le comunità coinvolte, vantaggi concreti per famiglie e imprese, garanzie occupazionali e compatibilità con lo sviluppo socio-economico del territorio. Per questo intendo organizzare un tavolo permanente di confronto tra Regione, unico ente titolato a farlo, e l’azienda titolare del progetto. Tematiche di rilievo nazionale come questa vanno affrontate con responsabilità, confronto e razionalità, senza ideologie. È proprio l’ideologia che negli anni ha allontanato le soluzioni, rendendoci dipendenti da altri Paesi per l’approvvigionamento delle materie prime, con gravi conseguenze, soprattutto sulla sicurezza della nostra Nazione. Le scelte vanno compiute nella massima trasparenza, nell’interesse degli abruzzesi e del nostro amato territorio”.

Così, Nicola Campitelli, consigliere regionale di Fratelli d’Italia, delegato all’Energia.

“Apprendiamo che Nicola Campitelli, consigliere regionale di Fratelli d’Italia con
delega all’Energia, ha proposto un tavolo permanente di confronto tra la Regione
Abruzzo e l’azienda titolare del progetto per l’estrazione del gas nel territorio del
Comune di Bomba.
Diamo una notizia al consigliere: un tavolo esiste già e lo ha creato l’Unione montana
dei Comuni del Sangro proprio per evitare quanto già successo nella vicenda ACEA,
in cui al territorio furono fatte promesse di emolumenti che poi non sono mai arrivati.
Anzi, per dirla tutta, quegli emolumenti sono finiti nelle casse regionali e poi sono
stati utilizzati dalla giunta Marsilio per altre finalità; non vorremmo che fossero
serviti a finanziare manifestazioni come La notte dei serpenti o il Festival
dannunziano, che nulla hanno a che fare con il nostro territorio.
Non ci stiamo a essere commissariati dal primo che si alza la mattina e che vorrebbe
imporre un modus operandi che ha già fallito. Le “compensazioni per le comunità
coinvolte” e i “vantaggi concreti per famiglie e imprese” devono riguardare i territori
interessati: non siamo un bancomat per le spese allegre della Regione.
Se bisogna costituire un altro tavolo, lo si faccia per capire come verranno usati i
proventi derivanti dalla concessione idroelettrica data ad ACEA. Noi saremo vigili
inflessibili nel controllare che ogni euro e ogni opportunità prodotti in Val di Sangro
restino nella stessa area”.
Arturo Scopino
presidente dell’Unione montana dei Comuni del Sangro