ABRUZZO. Diventa un caso nazionale la vicenda della presunta carenza di farmaci oncologici alla Asl di Chieti denunciata da alcuni pazienti e rilanciata in due occasioni in consiglio regionale dal consigliere del Pd Antonio Di Marco.
Il senatore abruzzese dem Michele Fina, infatti, ha annunciato la presentazione di un’interrogazione parlamentare per chiedere al ministro della Salute “se sia a conoscenza dei fatti e quali azioni intenda intraprendere per porre fine a un caso di mala sanità”.
Il parlamentare sottolinea che il caso “è di una gravità assoluta e richiede un intervento immediato”.
“La sanità abruzzese è purtroppo segnata da carenze, disagi, liste d’attesa interminabili e da un debito sanitario enorme, coperto con le tasse delle cittadine e dei cittadini. La sanità pubblica, universalistica, è un diritto costituzionale irrinunciabile – conclude Fina – ma la destra che governa l’Italia e la Regione Abruzzo dimostra di avere un’altra idea: quella di una privatizzazione di fatto dei servizi sanitari, che chiunque si rivolga alle strutture pubbliche conosce bene”.
La denuncia è stata riproposta ieri da Di Marco nella seduta del consiglio regionale con tanto di testimonianze scritte di pazienti e dopo la smentita nei giorni scorsi del manager dell’azienda, Mauro Palmieri. Nei mesi scorsi, era stato lo stesso presidente della Regione, Marco Marsilio, in sede di assemblea a replicare alle accuse del consigliere dem negando il disservizio e accusando l’opposizione di dare una immagine negativa dell’Abruzzo.
“Direi proprio che la nuova toppa che prova a metterci la ASL, dopo aver fatto una figuraccia nazionale e averla fatta fare anche al presidente Marsilio, è peggiore del buco, nonché peggiore della precedente. Perché invece di assumersi la responsabilità e chiedere scusa, scaricano sulla paziente. Capite? Sulla paziente! È incredibile, ma purtroppo è così che viene oggi governata la nostra sanità regionale”, così il consigliere regionale Antonio Di Marco commenta le ultime dichiarazioni della ASL di Chieti sul caso dei farmaci oncologici mancanti, denunciato nei giorni scorsi e finito anche sotto i riflettori della trasmissione L’Aria che tira su La7.
“Quando la signora è andata in farmacia il farmaco non c’era, questa è la storia. E anche questo ulteriore capitolo – aggiunge Di Marco – lo porterò all’attenzione della Commissione Vigilanza del Consiglio regionale, perché serve trasparenza e serve chiarezza fino in fondo. Ogni tentativo di negare, minimizzare o ribaltare le responsabilità su chi già soffre è una ferita alla dignità dei pazienti e alla credibilità delle istituzioni sanitarie. Ancora una volta sarebbe bastato ammettere l’errore e chiedere scusa, non far passare per “monitoraggio” la buona fede della signora. Ma non è accaduto neppure questa volta. Poi lo sciacallo sarei io, solo perché ho avuto il coraggio di raccontare la verità e di pretendere rispetto per chi lotta contro la malattia. La sanità pubblica si difende con i fatti, non con le smentite”.



