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venerdì 14 Marzo 2025
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Michelle Dawn Faiers è stata colpita con 7 coltellate alla schiena

CASOLI. Michelle Dawn Faiers è stata colpita con 7 coltellate alla schiena, è morta così la donna inglese di 66 anni nella sua abitazione di contrada Verratti a Casoli.

La donna, che da circa tre anni viveva in Abruzzo, sarebbe stata pugnalata mentre si trovava in camera da letto. L’omicidio non risale a ieri, giorno della scoperta da parte di una amica della donna che non aveva più sue tracce, ma bensì sarebbe antecedente di qualche giorno.

A lanciare l’allarme i vicini dopo aver sentito le urla dell’amica della vittima una volta scoperto il cadavere.

I Carabinieri sono alla ricerca del compagno della donna, un 74enne inglese, che è irreperibile. Quest’ultimo si sarebbe allontanato dal luogo del delitto a bordo di una Jeep Compass di colore bianco.

Sul posto nella giornata di ieri c’è stato il sopralluogo del procuratore di Lanciano Mirvana Di Serio e del medico legale Pietro Falco della Asl Lanciano-Vasto-Chieti. Quest’ ultimo effettuerà l’autopsia sul corpo della donna non appena riceverà l’incarico dalla Procura di Lanciano.

“Le tante donne uccise in Abruzzo e in generale nel nostro Paese non sono più un’emergenza, fanno parte di un problema sistemico e strutturale perché funzionali alle logiche del sistema di potere maschile, il patriarcato, che da sempre ha permeato la cultura e le relazioni. Un problema che occorre quindi combattere su più fronti”: lo dichiarano Lorenza Panei e Daniele Marinelli, rispettivamente portavoce della Conferenza delle Democratiche abruzzesi e segretario del Pd Abruzzo, dopo il femminicidio di Casoli.

Proseguono: “Misure più rigide e incisive accanto a pene certe in materia di violenze di genere da sole non bastano. La violenza sulle donne richiede un’azione più consapevole di severa prevenzione, una presa di coscienza trasversale sul tema della parità di genere, un’alleanza tra donne e uomini nel mondo del lavoro e nella società per garantire una crescita che sia davvero paritaria ed inclusiva. E’ importante introdurre l’educazione di genere all’interno dell’attività didattica con programmi e progetti specifici coinvolgendo studenti, insegnanti e tutta la comunità scolastica da cui deve partire la svolta culturale improntata al rispetto e alla dignità”.