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sabato 15 Marzo 2025
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Carnevale scernese tra ultima edizione e cenni storici: “Lunga tradizione che continua”

SCERNI.Anche la 49esima edizione del Carnevale scernese (Leggi) va in archivio con numeri di assoluto rilievo e presenze di migliaia di persone. Nonostante il meteo pazzerello e uno scroscio di pioggia nel primo pomeriggio, grande partecipazione di pubblico come da tradizione consolidata da più di mezzo secolo, carri allegorici e gruppi mascherati intervenuti dai paesi limitrofi, intere famiglie e tantissimi bambini mascherati con i personaggi delle fiabe, dei Cartoni, dei Super Eroi, e di attualità come la Guerra e Fleximan ovvero il Terrore degli Autovelox, aprono la sfilata la Banda Musicale Città di Scerni, gli sbandieratori del Mastrogiurato di Lanciano, il Dragone del gruppo dei ragazzi dell’Istituto San Francesco di Gissi e via via tutti gli altri. Musica e animazione, ballo in Piazza De Riseis e Fuochi Pirotecnici a conclusione di una giornata a dir poco strepitosa”.

A voler ringraziare l’Amministratore comunale nella persona del Sindaco Daniele Carlucci, l’associazione dei Carnevalari, i gruppi di Protezione Civile intervenuti, la Croce Rossa, la Polizia Municipale, i Carabinieri, che hanno garantito la sicurezza e ordine pubblico in maniera impeccabile, è Ermenegildo D’Ascanio, cittadino scernese nonché allievo Cartapestaio.

Con lui abbiamo ripercorso per l’occasione la storia di un appuntamento di richiamo per l’intero territorio: “Scerni ha una lunga tradizione iniziata da una felice intuizione dell’allora Parroco Don Peppino Di Falco futuro Vescovo di Sulmona nel 1956 e, ancora oggi, nonostante abbia attraversato alcuni periodi di ‘riposo’ alti e bassi, e soprattutto dopo lo stop causato dalla pandemia, continua a colorare le strade del paese, calamitando la curiosità e la partecipazione di migliaia di persone.

Tanti i concittadini che hanno prestato la propria arte, insieme ad impegno e passione, affinché ogni anno l’evento riuscisse. Coinvolgendo non solo quanti vi risiedono, ma anche numerosi curiosi che vi si recano da fuori, è divenuto oggi è un vero e proprio appuntamento imperdibile e di promozione del nostro territorio.

Il Presidente dei Carnevalari Scernesi Ottavio Ubaldi con tutto il suo fantastico staff hanno realizzato una edizione che resterà negli annali della kermesse.

Tra gli artigiani che si sono distinti nelle passate storiche edizioni, il compianto Settimio Pietropaolo, scomparso prematuramente due anni fa, e lunga però, la lista dei maestri cartapestai che nel tempo hanno curato l’evento, lavorando per mesi e mesi per la realizzazione”.

Ad aver sempre preso parte sin da bambino fino a diventare uno dei punti di riferimento per la realizzazione delle allegorie è l’artista poliedrico Panfilo D’Ascanio.

“All’inizio partecipavano scuole e frazioni e c’era tanta competizione perché veniva dato un premio finale. Poi si è deciso di dare un riconoscimento a tutti, com’era giusto vista la tanta dedizione di ciascuno nella realizzazione dei carri”, racconta il maestro.

E nelle prime edizioni si trattava, inoltre, di rappresentazioni di scene ad opera di provetti attori, come nel caso del “Funerale”, che risale al 1969 (Leggi). Quest’ultimo, per la sua accurata organizzazione, ha lasciato un ricordo indelebile nella memoria di tutti i presenti e dei protagonisti stessi. Venne realizzato da D’Ascanio, che interpretò il “prete officiante”, mentre a vestire i panni del “morto” fu Salvatore Di Ghionno. Non è mancata la “Sposa vedova”, vestita come nel giorno delle nozze, il corteo di parenti e chierichetti, nonché, addirittura, la banda. Gli scernesi non ancora dimenticano il realismo e la magistrale interpretazione di tutti gli attori.

Nel 1970, invece, – continua Ermenegildo D’Ascanio – in linea con l’attualità, uno dei temi affrontati è stato quello delle proteste studentesche post 68ottine, poi ritornato anche nel 1971, ispirato alle manifestazioni contro il Ministro Misasi. E ancora, nel 1973 di scena fu la crisi petrolifera, con tanto di arabi a bordo di un Dromed-Asino a trascinare il carretto. Nel 1977 toccò alla burocrazia italiana e nel 1977 il circo, realizzato dal maestro cartapestaio Angelo Tarquinio. Nel 1982 con Bentornata Befana, il carro fu dedicato al ripristino della Festività dell’Epifania del 6 gennaio che era stata abolita per 5 anni. Nel 1982 il re della festa fu Goldrake, il mitico Robot dell’omonimo cartone animato di fine anni ’70 (1977-79) in onda sulla RAI che fece letteralmente impazzire bambini e ragazzi. Realizzato da Panfilo Ermenegildo e Daniele D’Ascanio con Tanino Travaglini. Tanti ancora ce ne sarebbero da citare, compresi i nomi di chi li realizzò. Certo è da annoverare, per concludere, il carro del 1983 che celebrò i Mondiali di Spagna in occasione della storica vittoria dell’Italia con la finale allo stadio Bernabeo di Madrid dell’11 luglio 1982 e telecronaca di Nando Martellini”.