X
venerdì 14 Marzo 2025
Cerca

Agenzia per la Promozione culturale: struttura destinata all’abbandono?

VASTO. “Il Polo Bibliotecario è un’idea del Comune di Vasto e la Regione Abruzzo non ha preso nessun accordo scritto né ha tirato fuori un centesimo. Quelli finora investiti sono tutti soldi dei cittadini”.

Il vicesindaco Giuseppe Forte torna sulle dichiarazioni rese dall’Assessore regionale, Mauro Febbo, nelle quali si parla di “infondatezza e pretestuosità delle polemiche dell’assessore vastese” e di “condivisione della possibilità di allocare sia l’Agenzia Promozione Culturale che la Biblioteca Comunale presso i locali delle Scuderie di Palazzo Aragona”.

Non si arresta, dunque, la querelle politica sul destino dell’Agenzia per la Promozione culturale di via Michetti.

A cavallo tra vecchio e nuovo anno, infatti, diversi sono stati i ‘botta e risposta’ amministrativi che hanno evidenziato sì l’importanza sociale e culturale della struttura, ma che non hanno reso chiaro cosa accadrà concretamente nei prossimi mesi e, sicuramente “non le reali intenzioni della regione”, come sottolinea Forte.

Anzi, due sembrano ad oggi essere gli unici risvolti certi. Da una parte, di fatto, è iniziata la nuova calendarizzazione ridotta delle aperture, dall’altra già nel prossimo maggio l’unica a restare in servizio sarà la responsabile del centro, Tania Del Signore.

Uno dei tre dipendenti che andranno in pensione il 1 marzo, infatti, deve ancora godere 40 giorni di ferie, mentre l’ultimo andrà in pensione il primo maggio.

E allora l’assessore alla Cultura Forte rivolge le seguenti domande a Mauro Febbo: “quanti soldi intendete investire per l’agenzia, che ha anche bisogno di urgenti interventi strutturali, e da dove attingerete e come intenderete reintegrare nuovo personale?”

Vasto e i suoi giovani rivendicano una struttura adeguata dove incontrarsi, studiare. Le associazioni hanno bisogno di un luogo dove poter svolgere le proprie attività (Leggi).

La preoccupazione resta sempre la stessa: l’Agenzia per la Promozione culturale sarà, quindi, l’ennesima struttura destinata all’abbandono come accade per il Cotir? Cosa accadrebbe se venisse smantellata?

“Servono i fatti”, tuona, infine, Forte.