VASTO. Polizia penitenziaria costretta a turni massacranti, episodi di violenza contro gli agenti, ma anche di autolesionismo, come quello di cui 10 giorni fa è stato protagonista un internato 40enne, ricoverato d’urgenza al San Pio.
Quello che dovrebbe essere il luogo più deputato alla sicurezza diventa invece quotidianamente teatro di drammatiche vicende a causa della carenza di organico. È la situazione del carcere di via Torre Sinello a Vasto, da cui parte l’ennesimo grido d’aiuto dei sindacati. “Il 21 maggio, nel turno dalle 16 alle 24, erano in servizio solo 5 unità, tra queste una della sorveglianza generale, prestata da un altro settore per poter coprire le assenze, un’altra che su base volontaria ha svolto il doppio turno perché, dopo aver coperto già quello della mattina, ha continuato a lavorare svolgendo di fatto 16 ore di servizio continuativo”, denuncia Giovanni Notarangelo, segretario locale dell’Osapp.
La casa lavoro, con annessa sezione circondariale, conta attualmente 90 persone tra detenuti e internati, molti di questi ultimi affetti da problematiche psichiatriche che richiedono sorveglianza assidua e costante tanto che “il personale quel giorno non ha potuto nemmeno cenare poiché impegnato nel vigilare una così problematica utenza. Non c’è diritto al riposo settimanale, così come vacilla quello alle ferie estive”.
L’istituto vastese, secondo i dati del ministero di Giustizia, prevede l’impiego di 99 agenti, ma all’attivo c’è in pratica il 50 per cento: 65 quelli in servizio, di cui però 1 in aspettativa, 3 in attesa di ricevere l’idoneità, 8 in congedo ordinario poiché in fase di smaltimento delle ferie arretrate prima della pensione. Tra questi, inoltre, 6 le unità distaccate in entrata, ovvero in prestito da altri istituti, e che perciò sono a rischio revoca da un momento all’altro. Intanto il deputato dem Luciano D’Alfonso ha portato l’emergenza a Montecitorio e invitato il sottosegretario Andrea Ostellari a far visita al carcere di Vasto. “La speranza è porre fine a questa lunga agonia che si trascina da circa un decennio”, conclude il sindacalista.