VASTO. Ieri sera, in prima mondiale su Rai 1, sono andati in onda i primi due episodi dell’adattamento televisivo del romanzo di Umberto Eco “Il nome della rosa”.
Un successo di pubblico per la fiction diretta da Giacomo Battiato che “conquista 6 milioni 501 mila spettatori con il 27,4% di share” come riportato da Repubblica.
In apertura del primo episodio è apparso sullo schermo anche il Castello di Roccascalegna, per l’occasione diventato la sede del “Distaccamento del comando imperiale in Toscana” dove Guglielmo da Baskerville, interpretato da John Turturro, riceve l’incarico di condurre una Disputa teologica che mette in pericolo l’unità della Chiesa.
È il 1327 e il frate francescano deve rappresentare il suo ordine, sostenuto dal futuro Imperatore del Sacro Romano Impero Ludovico di Baviera, contro il papa “avignonese” Giovanni XXII, che ne minaccia la distruzione a causa della posizione dei Francescani che hanno sposato le idee degli spirituali e sostengono che la Chiesa dovrebbe imitare la vita di Cristo.
La disputa si svolge in un’abbazia benedettina di una località del nord Italia non meglio precisata. Qui Guglielmo, con al suo seguito il giovane novizio Adso, Damian Hardung nell’adattamento, dovrà fronteggiare l’inquisitore Bernardo Gui, l’attore è Rupert Everett, capo della delegazione papale.
Ma lo scenario già di per sé cupo e inquietante viene ulteriormente turbato dal profilarsi di una successione di omicidi apparentemente inspiegabili che avvengono all’interno della misteriosa abbazia e che mettono a dura prova le eccezionali capacità analitico-deduttive di Guglielmo da Baskerville.
C’è attesa per i prossimi episodi, in onda a partire da lunedì prossimo, in cui altri luoghi abruzzesi saranno immortalati nelle scene della fiction: le Gole di Fara San Martino e L’Eremo di Santo Spirito.