"Dal caso della lupa di Vasto la necessità di formare specialisti in criminalistica animale"

L'APPROFONDIMENTO gio 31 agosto 2023
Animali di Lea Di Scipio
2min
"Dal caso della lupa di Vasto la necessità di formare specialisti in criminalistica animale" ©vastoweb.com
"Dal caso della lupa di Vasto la necessità di formare specialisti in criminalistica animale" ©vastoweb.com

VASTO. Sul rapporto tra uomo e fauna selvatica torna a parlare il professor Andrea Mazzatenta, neurofisiologo e psicofisiologo dell'università di Chieti-Pescara. E lo fa a seguito di eventi come quello di Vasto, che sempre più spesso accadono in altre città italiane e straniere, dove emerge evidente il conflitto antropico, in particolare in questo caso tra una lupa e le attività ricreative umane. 

"Nella cronaca di oggi, così come è accaduto a Vasto, sempre più spesso sentiamo parlare del conflitto con la fauna selvatica. Ma esso è essenzialmente legato all'incapacità ormai di leggere il comportamento animale, che si studia attraverso le neuroscienze, la neurofisiologia ed altre discipline ad esse correlate. Lo studio del comportamento animale ci permette di capire tante cose, ad esempio per quale motivo un lupo potrebbe morsicare. Le morsicature che un lupo potrebbe infliggere all'uomo sono essenzialmente ricomprese entro due grandi categorie. Quella legata a una patologia, cioè all’infezione dal virus della rabbia, e che riguarda la maggior parte delle poche aggressioni che avvengono nel mondo, e quelle non legate al virus rabico. Queste ultime sono quelle che ci interessano di più per capire come funziona il conflitto antropico con questi grandi carnivori e possono essere essenzialmente ricomprese in due grandi categorie: provocato e non provocato. Nel primo caso abbiamo morsicature legate alla 'disciplina', così come si dice nella letteratura scientifica, ovvero che l'animale infastidito per un comportamento umano potrebbe avvisare l’uomo infliggendogli lievi pinzature, graffi o brevi morsicature. Nella seconda rientra tutta la sfera alimentare che è rarissima. I casi in tutto il mondo di morsicature non legate al virus rabico sono circa una decina. In questi casi è importante anche prendere le misure dei graffi e delle morsicature, studiare attentamente, se sono disponibili, i video cercando di ricostruire la scena comportamentale. Anche attraverso immagini di pochi secondi si può osservare, per esempio, un comportamento ambivalente, cioè quando l'animale è combattuto tra due scelte, ovvero se proseguire in un'azione o ritirarsi".

"Pertanto - conclude Mazzatenta - è necessario formare specialisti in criminalistica animale, cioè esperti nel rilevare mediante tecniche scientifiche segni e tracce dell'azione animale, così come avviene nel nostro ateneo. Questo al fine di fare chiarezza, ad esempio, tornando al caso di Vasto, facendolo rapidamente su quello che era stato definito 'canide' per lungo tempo. Quindi, ad esempio comprendere dall'analisi del DNA, e/o dalle orme e tracce, e/o dalla morfologia e fenotipo, di cosa si tratta, se cane domestico (Canis lupus familiaris) o un lupo (Canis lupus). Inoltre, per capire come ottenere informazioni dalle lesioni per risalire al sesso e dimensioni, nonché chiarire se la tipologia delle aggressioni è predatoria o meno".  (GUARDA IL VIDEO)

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