In pieno lockdown Giordano Di Marco ha scritto "Quaranta giorni per chiudere un cerchio"
Vasto Dallo sport alla scrittura
VASTO. Sentirsi ispirati in un momento difficile come quello segnato dal Covid-19. Partorire un'idea, un'opera o magari un libro. Quest'ultimo caso è capitato al vastese Giordano Di Marco, classe '89 e organizzatore del Beach Water Polo della Costa dei Trabocchi. Durante la scorsa quarantena ha scritto il romanzo "Quaranta giorni per chiudere un cerchio". Gli abbiamo rivolto qualche domanda.
Com'è nato questo progetto?
Quando ne parlai con amici o sui social, lo presentai come "lettura frivola e superficiale". Intendo dire che siamo circondati da libri di ogni tipo. Molti dei quali "insegnano" ogni genere di cosa, credo anche banalità. Chiunque scrive. Soubrette, calciatori etc. In questo libro c'è solo un po' di voglia di scrivere...Come una volta. Per piacere. Traslocare, il lockdown, i tempi che si dilatano. Riscoprire vecchi file, ricordi. Rileggere vecchi libri come Bukowski o Fante, maestri nel descrivere i tempi morti. Rivedere vecchi film con la consapevolezza di ora. Ascoltare musica senza fretta. Passeggiare, tanto.
Dal mondo dello sport alla scrittura. Da un modello comunicativo ad un altro.Cosa ti ha spinto a scrivere? Quanto c'è di sport in questo romanzo e quanto di personale?
Credo sia difficile sfuggire a sé stessi. Ho sempre scritto. Che siano canzoni, articoli, pensieri, non ne ho mai potuto fare a meno. Peccato che molti mi conoscano o mi hanno conosciuto solo come "Mister" (almeno negli ultimi anni). Comunque nel libro c'è anche molto Sport, perché anche di quello non sono mai riuscito a farne a meno.
Se è un viaggio nel tuo percorso autobiografico, scrivere quali consapevolezze ti ha aiutato a focalizzare?
Ognuno di noi ha una storia meravigliosa da raccontare. In ogni sua giornata. Aver avuto un po' di tempo in più da dedicare a me stesso è stato un dono. Così, ho scritto. Ricordando il passato con tratti di nostalgia, ma anche con tanta voglia di nuove emozioni.
Quale, dunque, il messaggio che vorresti mandare a chi sceglierà di leggerlo?
Sarebbe bello tornare a dedicare il nostro tempo alle piccole cose. Avere, poi, il coraggio di esprimerle. Sembra retorica, ma penso che leggere un libro per il semplice piacere di leggerlo sembra diventato qualcosa di strano. E non lo è!
