Riaperture col coprifuoco: “Lavoriamo soprattutto dopo cena, bisogna posticipare”
VASTO. Torna la zona gialla in Abruzzo con coprifuoco alle 22 e nuove regole per ristoranti, bar, scuola e spostamenti che seguono le nuove disposizioni della cabina di regia del Governo.
Il decreto riaperture varato consente di tornare ad offrire servizio a pranzo e cena ma esclusivamente all'aperto e rispettando i protocolli anti contagio.
Una tabella di marcia della ripartenza che prevede graduali modifiche.
Vi saranno, infatti, costanti revisioni a partire dal 15 maggio e, quindi, in caso di ulteriore miglioramento del quadro pandemico, potrebbero scattare posticipazioni dell'orario che vieta la circolazione notturna senza motivazione certificata.
E cosa ne pensano i titolari delle attività vastesi?
Alla vigilia della riapertura, lo abbiamo chiesto a Teresa Griguoli che gestisce, insieme alla sua famiglia, un bar in pieno centro a Vasto. L’abbiamo intervistata all’interno del locale dove è presente una saletta che per il momento resterà ancora inutilizzata. Ecco quanto ha dichiarato:
“Abbiamo riposizionato dei tavoli fuori ma, considerando tutte le direttive, saranno davvero pochi i posti a sedere che potremmo considerare, circa per 8 persone. Prima posizionavamo 6 tavoli, adesso ne possiamo mettere solo 4. Valuteremo nel frattempo la possibilità di allargare lo spazio. Se aggiungiamo questo all’orario di chiusura, certo non si può dire che sarà una ripartenza che potrà darci sollievo. Spero vivamente che le cose cambieranno perché il momento più propizio per noi, considerando l’arrivo dell’estate e dei turisti, è proprio il dopo cena. Abbiamo fatto tutti i sacrifici che ci hanno chiesto, da investimenti per metterci in regola all’offrire servizio da asporto. Ora stiamo sistemando fioriere ed ombrelloni nella speranza che presto si possa ripartire. La mia è un’attività a conduzione familiare ed è stato un anno particolarmente sofferente. L’orario deve essere prolungato per dare la possibilità agli operatori di lavorare e fare controlli nelle zone periferiche dove c’è il rischio vero di assembramento. Noi abbiamo fatto e facciamo tutto il possibile per esercitare in sicurezza”.