Mons. Decio: "Grazie è la parola più bella ma deve sgorgare dal cuore"
Vasto Celebrati i 70 anni di sacerdozio di Mons. Decio D'Angelo a Santa Maria Maggiore
VASTO. La comunità parrocchiale di Santa Maria Maggiore di Vasto si è ritrovata ieri, martedì 29 giugno 2021, per la Santa Messa in occasione dei settant'anni di sacerdozio e novantatre di età di Mons. Decio D’Angelo.
"Un momento di preghiera per ringraziare il Signore del dono della vocazione sacerdotale di don Decio che ha guidato i fedeli nel suo lungo ministero di docente e di parroco". Così ha dichiarato don Domenico Spagnoli.
A presiedere l'Eucaristia l'Arcivescovo Mons. Bruno Forte, insieme ad Vescovi e sacerdoti, rappresentanti dell'Amministrazione comunale, tra cui il sindaco Menna, il vice Peppino Forte e il presidente del Consiglio comunale Elio Baccalà.
Ed ecco le parole ispirate pronunciate da don Decio:
"Adorare, ringraziare, riparare, domandare. Questi sono i quattro atteggiamenti del pio israelita dinanzi ai Re e devono essere i nostri stessi atteggiamenti dinnanzi al Cristo, adoratore nostro. È facile dire grazie anche perché è la parola più bella che esiste in qualsiasi lingua sia scritta o pronunciata. Ma bisogna trovare le parole giuste per far capire che quel grazie sgorga dal profondo del cuore e dall'intimità della coscienza e della ricchezza dei sentimenti. Esprimere gratitudine e riconoscenza è molto difficile e io non so se ce la farò questa sera, seppure con pochissime battute. Il grazie a Dio onnipotente, all'Eterno, all'infinito, al Dio della Misericordia che ha scritto per me un mistero abissale nella sua abissale e imperscrutabile volontà. Grazie a tutti i Vescovi che ho incontrato nel mio cammino presbiteriale. Grazie a don Domenico e don Pietro, ai Vescovi Scotti e Santoro
Grazie alle vostre preghiere e alla vostra attenzione, grazie agli Amministratori, a Piano d'Orte, a Ripa Teatina e a Vasto che sono state le tappe del cammino che Dio ha scelto per me. Chiedo perdono al Signore per tutte le mie infedeltà".