Ernano Marcovecchio: “Vivere in paese si può costruendo realtà imprenditoriali”

un alternativa alla città ven 29 ottobre 2021
Attualità di Lea Di Scipio
2min
Ernano Marcovecchio: “Vivere in paese si può costruendo realtà imprenditoriali”

VASTO. “Alcuni cittadini mi hanno chiesto di impegnarmi di nuovo e io mi sono messo a disposizione. È prevalso, inoltre, nel gruppo che a suo tempo si era formato, anche la voglia di completare alcuni progetti che erano stati nel frattempo elaborati”.

Così commenta Ernano Marcovecchio, Sindaco di Tufillo al quarto mandato. Sì perché ha avuto le redini del paese nel decennio 1997-2006 e ora siede sullo scranno da Primo Cittadino per un altro quinquennio consecutivo dopo lo scorso interrotto dalle elezioni amministrative del 3 e 4 ottobre.

Siamo in un periodo di cambiamenti sollecitati anche da quasi due anni di sofferta pandemia e oggi acquista centralità la transizione ecologica. Abbiamo chiesto a Marcovecchio “quale possa essere il ruolo giocato dalle piccole realtà di comunità, anche in relazione alla loro Regione”.

Ecco cosa ci ha risposto: “I nostri paesi sarebbero naturalmente vocati a decongestionare le città e ad offrire anche alle persone un modello di vita molto più sano. Il problema fondamentale che esiste invece è la convinzione generale che la vita cittadina sia migliore in particolare sull'aspetto dei servizi che questa offre e che l’investimento economico non frutti allo stesso modo. Trasferirsi in paese non significa semplicemente cambiare luogo ma il proprio approccio nel quotidiano e nei valori della vita stessa. Stiamo assistendo ad un fenomeno che comincia ad avere una certa consistenza, giacché i piccoli paesi dell'interno vengono scelti sia da persone straniere che provengono dall'Inghilterra e da tanti altri paesi europei o extra europei, che vengono a comprare degli appartamenti in cui vengono anche sporadicamente, o dai cosiddetti neo rurali, cioè giovani coppie a tratti da un modello di​ vita di decrescita felice”.

E sul dialogo tra i paesi dell'entroterra e la costa, ecco la sua opinione: “Buona parte degli abitanti della costa sono in realtà provenienti dall'entroterra. Il problema è che una volta che si trasferiscono non conservano un ricordo positivo e quindi tendono a dare un'immagine negativa. Se poi ragioniamo in termini più teorici il dialogo è necessario per due motivi. Innanzitutto perché l'interno per molti aspetti salvaguardia la costa. Pensiamo all’inquinamento dei fiumi se non ci fosse da parte dei paesi dell'interno un'attenzione ai depuratori o alla lotta all'abbandono dei rifiuti pericolosi. Inoltre anche da un punto di vista della produzione energetica se ci si allontana si vede la selva di pale eoliche o pannelli fotovoltaici utili alla produzione di energia pulita. Quindi questa relazione c'è, spesso non ce n’è la coscienza”.

E tornando al ruolo di Sindaco di Tufillo, gli abbiamo chiesto “quale sia la sua visione di futuro”.

“Sostanzialmente quella che è già in germe. Ci sono dei giovani che hanno costituito una cooperativa di comunità e questo offre senz'altro la possibilità di poter dare una frutto economico al lavoro che si svolge. C’è spesso mancanza di cultura imprenditoriale ma bisogna riuscire ad individuare i canali giusti per promuovere i propri prodotti e per un minimo di reddito che consenta di vivere serenamente anche in queste piccole realtà”.

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