"Mio figlio è a Leopoli e non pensavamo scoppiasse davvero la guerra"
Vasto Il presidente Avis Pietroniro e il suo appello ad ospitare gli orfani e l'insegnante D'Addario che spiega le difficoltà a scuola
VASTO. "La mia famiglia è rimasta in Ucraina, compreso mio figlio che dopo essere stato 10 anni con me in Italia è voluto tornare a Leopoli. Ho cercato di convincerlo a partire, ma non ha voluto lasciare la sua terra. Fino alla fine non credevamo che sarebbe davvero scoppiata la guerra. Non pensavamo che nel 2022 qualcuno poteva decidere di voler togliere la libertà".
Nadia è una mamma ucraina che ieri ha partecipato alla manifestazione per la pace che si è svolta in Piazza Rossetti (Leggi) .
I vastesi hanno voluto dare il loro caloroso abbraccio e gridare il proprio "no alla guerra" e tante associazioni e cittadini lo hanno fatto attraverso poesie, pensieri e riflessioni.
"Sento mio figlio tutti i giorni ma non mi racconta molto perché si ha molta paura di parlare. Chi può continua a lavorare cercando di fare il possibile per una vita normale".
E un altro terribile risvolto della guerra è "lo sfollamento degli orfanotrofi e della necessità di ospitare i bambini che ora sono in balia delle bombe. Se qualcuno può e vuole mettersi a disposizione può contattarmi attraverso l'associazione". Questo l'appello di Antonio Pietroniro , presidente Avis.
E con lui Natalia D'Addario , socia Avis ma anche insegnante presso l'Istituto Paolucci: "I ragazzi fanno domande cui è difficile dare risposte. Sono già profondamente turbati dai due anni di pandemia ed ora vedere che la storia sembri non aver insegnato nulla li sconvolge. Ora si aprirà sicuramente uno scenario nuovo, la scuola ospiterà bambini ucraini e gli educatori dovranno essere pronti ad accoglierli".