Musica e sorrisi al carcere di Vasto grazie ai Malati Immaginari e alla Ricoclaun
VASTO. "Ci ha fatto emozionare vedere i tanti sorrisi e l'accoglienza al carcere di Vasto. Abbiamo conosciuto le persone che sono ospitate e le abbiamo viste sotto un'ottica diversa, lontana da quegli stereotipi cui spesso siamo abituati. Chissà, magari la prossima canzone sarà ispirata da questa bella esperienza".
A parlare sono i vastesi Dario, alla chitarra, synth e voce, e Laura, al cajon e percussioni, dal cui incontro musicale, avvenuto due anni fa, è nato il sodalizio "I Malati Immaginari".
Li abbiamo intervistati a margine di uno spettacolo di circa due ore che si è svolto nello speciale palco del teatro della Casa circondariale di Vasto, dove anche i clown volontari dell'associazione hanno strappato risate ai denti e agli internati.
Presente anche l'assessore all'Inclusiome sociale Nicola Della Gatta: "È stato un vero onore, oltre che un dovere, prendere parte ad un pomeriggio di vera integrazione di carattere socio-culturale a beneficio dei detenuti e degli internati ospitati presso la casa circondariale cittadina.
Essa è parte della città e quanti vivono lavorativamente questo luogo svolgono un servizio pubblico importante e purtroppo trascurato. Soltanto una struttura pienamente funzionale garantisce la società dal rischio di recidive criminali e può contribuire all'obiettivo di costruire comunità più sicure e qualitativamente dignitose per tutti i suoi membri.
Crediamo fermamente che sia nostro dovere, come Amministrazione Comunale, sviluppare progettualità che ne accrescano il livello di integrazione sociale. La comunità vastese è davvero solidale e la straordinaria rete dell'associazionismo e del volontariato ne è efficace testimone. Ringrazio, in particolare, l'associazione Ricoclaun, con la sua presidente Rosaria Spagnuolo, che con l'esibizione del talentuoso complesso "I malati immaginari", hanno promosso un'occasione di incontro e piacevole interscambio fortemente voluto dalla direttrice della struttura, Giuseppina Ruggiero, e della funzionaria giuridico-pedagogica, Giusy Rossi. Faremo di tutto per valorizzare questa realtà accompagnando tutte le Istituzioni deputate a risolvere i problemi esistenti, legati ai limiti della struttura, e soprattutto alla carenza di personale. Si tratta di problemi annosi comuni alla maggior parte degli istituti di pena italiani. Dobbiamo fare quanto in nostro potere affinché la casa lavoro sia davvero, come prevede la Costituzione, un luogo di recupero e reinserimento sociale delle persone e non di umiliazione e afflizione, spesso a tempo indeterminato".