Parco eolico: "Non siamo contrari ma nutriamo dubbi su erosione, pesca e turismo"
VASTO. È stato presentato oggi il progetto del parco eolico offshore "Medio Adriatico" che dovrebbe sorgere a 25 chilometri dalla costa di Punta Penna (Leggi).
Nell'aula Vennitti di Palazzo di Città si sono riuniti gli amministratori locali, le associazioni ambientaliste e i professionisti del settore.
Ad introdurre il Primo Cittadino Francesco Menna: "È un progetto che riguarda anche altre parti d'Italia come Tarquinia dove ci sono polemiche. Noi non siamo contrari a fonti di energia alternativa, ma ci poniamo delle questioni, ovvero l'impatto visivo (che secondo i nostri tecnici c'è) e la questione dell'erosione della costa, perché non sappiamo se in questo senso ci saranno degli effetti negativi. Il sito, inoltre, è delicato perché ci sono pescherecci e l'area è interdetta alla pesca. C'è, poi, una riserva naturale. Non da ultimo non sono previsti ristori per il Comune poiché il parco sorgerà su acque extrarerritoriali. Ci hanno chiesto delle osservazioni di natura tecnico- amministrativa entro il 15 dicembre.
L'obiettivo di oggi è rendere pubblico il progetto, anche se nessuno ci ha interpellato formalmente, come è accaduto per la variante Anas. Entro il 10 dicembre vi invito a mandare una pec al Comune perché ne faremo tesoro per le relazioni a cura dei tecnici. Abbiamo sentito l'università di Teramo e convocato la società. Abbiamo trasmesso a soprintendenza e provincia, nonché il progetto sarà pubblicato sul sito per chiunque voglia fare osservazioni.
Impatto visivo, erosione e questioni in termini turistici. Questi sono i punti che ci interessa approfondire, dati gli investimenti poderoso che stiamo facendo tra piste ciclabile e iniziative che vanno verso il marchio della Costa dei Trabocchi e della Riserva di Punta Penna per i prodotti autoctoni. Ci sono associazioni che lo ritengono positivo e oggi non vogliamo dichiarare guerra, ma è bene che si capiscano le carte di questa multinazionale che non investe su Vasto, ma su acque extraterritori per questioni di fatturato e non per motivi che riguardano la visione di sviluppo della città. Inoltre, in caso l'impianto venisse fatto e si andasse incontro a dismissione o fallimento, non sappiamo se sono previste fideiussioni o garanzie per dismettere queste 54 pale".
Il consigliere Giuseppe Forte ha aggiunto: "Il parco occupa un'area di 10 chilometri per 9, un'area preclusa alla pesca per 40 anni. La nostra marineria sarebbe costretta a fare percorsi molto più ampi per portare nei mercati il nostro pesce. Dobbiamo pensare a chi vive di questo. Queste strutture hanno un rotatore del diametro di 236 metri e l'altezza non è inferiore a 300 metri, 7 volte e mezzo la torre di Santa Maria di Vasto. Non sono contrario alle fonti ecosostenibili, ma mi domando perché viene individuata la zona di Vasto? È la più ventilata nella lingua adriatica tra Martinsicuro e San Salvo? Il silenzio della Regione Abruzzo è terrificante!".
Giuseppe Di Marco, presidente Legambiente Abruzzo ha detto: "La nostra posizione è chiara e ritengo positivo questo incontro perché il discorso va approfondito. Ma c'è un elemento forte di novità, ovvero che cominciamo a discutere di impianti che rendano concreta la transizione ecologica, che servono ad abbattere la bolletta e a renderci autonomi. Oggi il salto ci viene chiesto per una necessità globale e se non mettiamo in campo qualcosa a livello globale la sfida climatica non possiamo vincerla. Questo non significa prendere questo prodotto così com'è, ne dobbiamo certamente discutere. Accediamo però i riflettori e ponderiamo mettendo tutti gli aspetti sul piatto. Qui non ci giochiamo solo il futuro di Vasto ma quello globale. Se questo impianto è utile e funzionale non possiamo opporci solo perché non lo è per la nostra costa, altrimenti non ragioneremo nel sistema globale".