Parco eolico: "Problema non tanto per pesci o uccelli ma cavidotti pericolosi per i cetacei"

Il punto mar 22 novembre 2022
Attualità di Lea Di Scipio
1min
Parco eolico marino ©Modofluido
Parco eolico marino ©Modofluido

VASTO. Dovrebbe sorgere a 25 chilometri dalla costa di Punta Penna il parco eolico offshore "Medio Adriatico" (Leggi). Composto da 54 aerogeneratori, posti su piattaforme galleggianti, di cui 44 con una potenza nominale di 15 MW e 10 di 14 MW ciascuno, si tratta di turbine ad asse orizzontale di grossa taglia. Il diametro del rotore è, infatti, di circa 236 metri, mentre quello delle pale supera i 250 metri di lunghezza. L’energia prodotta sarà inoltre condotta per mezzo di cavidotti sottomarini per i quali è previsto l’approdo sulla spiaggia di Postilli, frazione di Ortona, per la connessione alla stazione elettrica Terna-Villanova di Cepagatti. 

E venerdì scorso, nell'aula Vennitti di Palazzo di Città si sono riuniti gli amministratori locali, le associazioni ambientaliste e i professionisti del settore per discutere sull'iniziativa (Leggi).

Sono emersi dubbi sull'impatto dell'opera su pesca, turismo ed erosione costiera e il Comune di Vasto, chiamato ad inviare entro il 10 dicembre le sue osservazioni, ha invitato a sua volta gli stakeholders a condividere relativi punti di vista e studi.

Ad esprimere in merito il suo parere è anche lo storico ecologista vastese Stefano Taglioli: "Per limitare l'impatto sulle rotte migratorie degli uccelli ci sono alcune esperienze in Norvegia che dimostrano come, colorando una pala di nero, queste criticità possono diminuire fortemente, riducedendo sorprendentemente la mortalità. Saranno osservazioni che faremo al progetto e in questi giorni decideremo se partecipare come associazioni ambientaliste o insieme al Comune. Personalmente non sono pregiudizialmente contro, bisogna capire se questa soluzione possa essere utile al tema di approvvigionamento energetico alternativo a livello nazionale, a parte il solo interesse economico delle aziende. Ciò che preoccupa di più è la ricerca del percorso più adatto per i cavidotti, il cui posizionamento è potenzionalmente pericoloso per la fauna marina". 

E Franco Ricci, Presidente Federcoopesca Abruzzo, sull'eventuale impatto sull'attività dei pescherecci dichiara: "Per la piccola pesca, che opera ad un massimo di sei miglia dalla costa, circa 12 chilometri, non sussiste nessun problema. In realtà il. Parco eolico potrebbe rivelarsi altresì interessante per il ripopolamento dei pesci".


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