Video intervento in via Crispi: "Processo mediatico e criminalizzazione degli agenti inaccettabile"
VASTO. Riceviamo e pubblichiamo per conto del rappresentate del Siap Chieti Giuseppe D'Elia:
"Abbiamo atteso con pazienza e nervi saldi, come siamo abituati a fare per il bene di tutti, che l’ondata di fango e interessata strumentalizzazione calasse di intensità per mettere qualche punto fermo sulla vicenda di pochi giorni or sono
Un normale intervento a supporto di una donna richiedente aiuto è degenerato e si è trasformato in un processo mediatico unicamente per responsabilità della scomposta reazione di un cittadino e della scandalistica ricostruzione dei fatti che molti, per interessi di varia natura, hanno voluto dare.
Non c’è stata alcuna violenza da parte degli operatori di Polizia, non c’è stato alcun utilizzo del taser, non c’è stato alcun abuso all’interno del Commissariato di Vasto
Ciò che affermiamo è tutto documentato a cominciare dal video integrale e non artatamente confezionato per suscitare scandalo, dagli atti, dai testimoni e dalla presenza all’interno del Commissariato degli avvocati difensori del cittadino fermato.
Sarebbe fin troppo semplice affermare che se non vi fosse stato il rifiuto di fornire i documenti, come per altro previsto dalla Legge, tutto ciò non sarebbe accaduto. La questione è più ampia e più grave.
In un contesto in cui ormai si ritiene possibile opporsi anche fisicamente ad un regolare intervento di Polizia si passa, senza scrupoli, ad instaurare un processo mediatico distorcendo la realtà ed inventando fatti mai avvenuti contro poliziotti pluridecorati per la loro attività contro il crimine.
Tutto ciò però è sempre a termine, i colleghi attenderanno serenamente gli esiti degli accertamenti dell’A.G. e quando la verità sarà statuita chi ha mentito, inconsapevolmente o per interesse, sarà chiamato a risponderne nelle sedi previste. Unitamente a tutti coloro, odiatori di professione che hanno espresso sui social commenti diffamatori.
Al loro fianco troveranno il SIAP che farà tutto quanto è possibile per tutelare la loro onorabilità professionale e personale."