Vetere agli studenti vastesi: "Per 13 anni bullizzato, convinto di essere come mi descrivevano"
Vasto "L'intenzionalità, il persistere nel tempo e l'asimmetria sono i tre elementi per riconoscere il bullismo"
VASTO. Per tredici anni vittima di bullismo, dalla prima elementare all'ultimo anno delle superiori. Vincenzo Vetere, presidente dell’Acbs, Associazione contro il bullismo scolastico, ha incontrato stamani gli studenti dell'Istituto Palizzi e delle medie Rossetti di Vasto in occasione del Safer Internet Day.
"Mi occupo - ha raccontato rivolgendosi alla platea - di sicurezza informatica e sono impegnato sul fronte del bullismo perché l'ho subito, come anche mio fratello. Ad oggi non ne capisco ancora le ragioni ma una cosa è certa, ovvero che la vittima si convince di essere proprio come viene descritto. Come si fa a riconoscere un atto di bullismo? Tre sono le caratteristiche fondamentali: l'intenzionalità, perché il bullo studia la sia vittima e sa che può fare ciò che vuole senza ricevere nulla in cambio. Sa che quella non è a pari suo. Altro aspetto è che sono atti che persistono nel tempo. Il bullo non si stanca. E la vittima, se trova il coraggio di denunciare al docente, racconta l'episodio meno grave perché ha paura. Siete fortunati, perché oggi se ne sta parlando, mentre nel mio caso, in 13 anni di scuola, non ci sono stati incontri come questo. A 19 anni ho scoperto di essere stato vittima. E poi l'altro elemento è l'asimettria, perché il bullo punta quello che è considerano il più debole. Bullo e vittima sono i protagonisti, ma ci sono anche gli spettatori, ovvero chi sa e non parla.
Chi subisce bullismo soffre, ma anche il bullo perché vive un disagio e va aiutato anche lui. A scuola mi prendevano in giro per tutto, anche per la voce e nessuno dei miei compagni ha voluto assisyere al mio esame di maturità, mi sono dovuto portare un testimone. Sono stato vittima di cyberbullismo perché i miei compagni mi hanno contattato in chat fingendosi nei panni di una ragazza, perché un giorno ho confidato a un mio compagno che non ne avevo mai avuta una. E da lì mi hanno preso in giro per mesi. Nella tecnologia ho trovato la giusta compagnia per questo sono diventato informatico. Inoltre il bullismo tra ragazzi è molto più fisico, mentre quello tra le ragazze è più psicologico".
Il convegno, ospitato nell'aula magna dell'Itset, è stato organizzato da Emily Abruzzo con la collaborazione dell'Unione nazionale vittime, dell'Associazione contro il bullismo scolastico e con l'ITSET Palizzi di Vasto.
La dirigente Nicoletta del Re ha detto: "Oggi abbiamo un'opportunità per riflettere sui temi fondamentali su cui non bisogna mai distogliere lo sguardo. Non ci sono gravi episodi in questa scuola, ma non ho la certezza che non ce ne siano di cyberbullismo, fenomeno che non avviene dentro queste mura e per questo ci teniamo molto a parlarne. Perché le vittime molto spesso non ne parlano e quando lo fanno può essere troppo tardi ma va affrontato subito".
La presidente Teresa Maria Di Santo ha sottolineato: "Il nostro impegno contro la violenza è a 360 gradi e si concretizza in iniziative a partire dal 25 novembre, giornata sulla violenza contro le donne, al Safer day, fino a quella del 21 marzo, giornata legalità nella lotta alle mafie. I ragazzi vengono formati quotidianamente in questo istituto e l'atteggiamento che hanno è quello giusto. La violenza non conosce età, esiste anche tra gli adulti e lr persone anziane. Bisogna saperla riconoscere per combatterla".
Presente al tavolo dei relatori Giulio D’Urso, ricercatore universitario di Psicologia dello sviluppo e dell’educazione dell’Università D’Annunzio di Chieti-Pescara: “La vittimizzazione da bullismo incide sugli aspetti identitari, impatta sull'autostima, sull’autoefficacia e a volte ha conseguenze a lungo termine che possono ricadere sui giovani adulti e nella relazione con i partner o al lavoro. È una situazione di rischio nelle competenze socio-relazionali nel corso di tutto il ciclo di vita. Ci possono essere anche gravi rischi psico-patologici con l’aumento di ansia e depressione. Ci può essere anche un calo del rendimento scolastico, con maggiori rischi di fallire o avere problemi sulla performance nelle discipline scolastiche. Bisogna quindi intervenire con strumenti specifici ricorrendo agli esperti”.