Autonomia regionale: "Sarebbe caos, già nella pandemia la sanità frammentata non ha funzionato"

Il convegno sab 25 marzo 2023
Attualità di Lea Di Scipio
2min
Autonomia regionale: "Sarebbe caos, già nella pandemia la sanità frammentata non ha funzionato" ©vastoweb.com
Autonomia regionale: "Sarebbe caos, già nella pandemia la sanità frammentata non ha funzionato" ©vastoweb.com

VASTO. "Sul Ddl dell'autonomia differenziata ci sono una serie di dubbi di costituzionalità, addirittura già nel metodo utilizzato. Si prevedono addirittura dei vincoli temporali da parte del Governo sul Parlamento, cosa assolutamente assurda, perché dovrebbe essere il contrario visto che siamo una democrazia parlamentare. In ogni caso, già dalla regionalizzazione del servizio sanitario abbiamo assistito ad un primo passo di autonomia differenziata con 20 sistemi diversi e non è vero che quelle Regioni pensate all'avanguardia lo sono state. E lo abbiamo sperimentato proprio durante la pandemia sulla sanità lombarda". A dirlo è Mimmo Cavacini, presidente Anpi Vasto, che ha introdotto l'incontro "Autonomia differenziata: un pericolo per l'unità e il futuro del paese? ", che si è svolto Pinacoteca di Palazzo d’Avalos. Targato Anpi e promosso dall'Assessorato al Welfare del comune di Vasto, l'evento ha suscitato particolare interesse per l'estrema attualità del tema. 

Presenti il consigliere regionale Pietro Smargiassi e l'assessore Nicola Della Gatta . Quest'ultimo ha detto: "Le politiche di ridefinizione del Welfare hanno subito ben sei cambi normativi negli ultimi 10 anni. Pensare oggi ad una riforma come questa, il rischio che si corre è quello di replicare il disastroso e annoso problema della riforma del Titolo V che di fatto ha portato a distorsioni evidentissime. Già nella pandemia abbiamo sperimentato i limiti di ministeri locali che si comportavano in maniera discronica, avendo non un'autonomia differenziata ma l'arte del caos".  

A moderare è stato Enzo Di Salvatore, professore di Diritto Costituzionale all'università di Teramo: "Dobbiamo riflettere su quale regionalismo abbiamo bisogno. Bisogna fare le cose in modo che non si creino disparità tra i territori. Sanità, bilancio, energia e molto altro. Come si fa a far fronte alle crisi cicliche che interessano questi settori con una prospettiva di differenziazione? Come garantire i livelli essenziali e gli standard? Lo Stato deve gestire due macro aree, i diritti sociali e la politica macroeconomica. Non ci possono essere 20 uguaglianze diverse, ma alla luce delle diverse esigenze bisogna riportare allo Stato le garanzie di queste aree ragionando per specialità". 

Ad intervenire da remoto l'economista vastese Emanuele Felice, professore di Politica economica allo IULM di Milano che ha offerto un excursus sull'evoluzione, le ragioni del ritardo del Sud, di quello di cui avrebbe bisogno e, invece, quello che l'autonomia differenziata non permette: "La sanità - ha detto - corrisponde a un diritto fondamentale che è quello di essere curato" .

E Andrea Chiappetta , assegnista di ricerca in Diritto Costituzionale al Sant'Anna di Pisa, e Giovanni Provvisorio , dottorando in Diritto costituzionale all'università di Teramo, hanno evidenziato le problematiche costituzionali e i pericoli sociali ed economici che una tale prospettiva comporterebbe per il Paese.

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