Giornata degli infermieri, studenti del polo di Vasto: “Ci vuole amore”
VASTO. Svolgono il loro lavoro quotidianamente con abnegazione e diventano il punto di riferimento delle persone, dei loro pazienti, in un momento in cui questi ultimi vivono una situazione di fragilità.
Impegno, professionalità e passione sono le loro carte vincenti, ma ci vuole anche tanta umanità. A dircelo all’unisono sono Alessia Esposito, 23 anni, Davide Persichetti , 31 anni, Mara Lacatena, 23 anni, e Marco Antonino, 24 anni, che frequentano il corso di Infermieristica presso il polo universitario di Vasto.
Accompagnati dalla direttrice didattica Luciana Potalivo, li abbiamo incontrati nella giornata internazionale dedicata agli infermieri, ruolo di cui tanto si è parlato soprattutto durante la pandemia, quando sono stati, a ragione, definiti eroi.
I giovani studenti hanno parlato del perché si celebra questa giornata, dell'importanza per loro del rapporto umano e dell'empatia nel riuscire a calarsi nei panni delle persone per individuare lo stato psicologico, utile alla cura stessa del paziente. E poi delle difficoltà vissute durante la pandemia.
E cosa si prova ad indossare la casacca tipica dell’infermiere? “Facciamo un lavoro che non tutti possono fare, c’è bisogno di molta pazienza e preparazione e questa è l'essenza della nostra professione. L’assistenza infermieristica è un’arte e necessita di molta dedizione. Il nostro lavoro è molto particolare, siamo in contatto stretto e continuo con le persone e per questo non dobbiamo considerarle solo dal punto di vista della malattia ma a 360 gradi, persone con sentimenti e fragilità”.