Cicloturismo: “A Vasto bisogna risolvere il problema della Via Verde interrotta”
VASTO. È giunto a conclusione il progetto Take It Slow (Smart and Slow Tourism Supporting Adriatic Heritage for Tomorrow), finanziato nell'ambito del programma Interreg Italia-Croazia, e che ieri ha fatto tappa sulla Via Verde. Presente la Regione Abruzzo che in collaborazione con il Dipartimento Sviluppo Economico e Turismo, è partner attivo del percorso intrapreso da oltre due anni e mezzo.
Vasto – Torino di Sangro, andata e ritorno, dunque, per un evento finale di presentazione dei risultati raggiunti, scambio di buone pratiche tra i diversi attori della rete di stakeholder e non solo. Non è mancata, infatti, la passeggiata in biciletta sull’ex tracciato ferroviario, oggi fiore all’occhiello di questo lembo di costa, lungo ben 42 chilometri in totale, per mostrare la cartellonistica che impreziosisce e dà informazioni utili a cittadini e turisti. A presentare il cuore dell’azione progettuale è l’ideatore Camillo Marracino: “L’obiettivo è stato quello di promuovere il turismo intelligente per valorizzare la regione quale destinazione turistica green, visitabile tutto l'anno, con una gestione integrata tra patrimonio naturale, cultura e territorio. Il progetto promuove i territori costieri dell’area area compresa tra Italia e Croazia e ha permesso agli attori coinvolti, sia a livello regionale che locale, di scambiare conoscenze, sviluppare e attuare azioni pilota e testare nuove politiche, prodotti e servizi, rafforzando, quindi, la collaborazione tra istituzioni, Pmi, istituti di insegnamento, il settore civile e privato della Regione Adriatica in materia di turismo sostenibile”.
Tra gli esiti del progetto spicca l’“Abruzzo Bike Friendly”, rete virtuosa che mette a sistema strutture ricettive e servizi complementari in grado di favorire lo sviluppo e la qualificazione dell’offerta cicloturistica. Per la Regione Abruzzo ciò ha significato promuovere il proprio patrimonio regionale come parte di un sistema adriatico comune, offrendo formazione specialistica agli operatori turistici. E per rispondere alla necessità di adottare modelli di promozione turistica, a favore dello sviluppo e del supporto alla creazione di reti d’impresa turistica, è stata evidenziata, inoltre, l’importanza delle certificazioni verdi esistenti nel mercato del turismo e in particolare di quello sostenibile.
A prendere parte all’evento la Dmc Costa dei Trabocchi, con Michele Perrozzi e Giuseppe Di Marco, e il Consorzio Vivere Vasto Marina che nell’ambito del progetto hanno rappresentato, insieme ad altri stakeholder, il Local Community Practice. Che ha individuato ed espresso fabbisogni, proposte e gap da colmare. Tra queste, come evidenzia il presidente del sodalizio vastese Piergiorgio Molino, spicca il problema della mancata continuità della pista ciclabile a Vasto: “Abbiamo presentato le istanze del nostro territorio. Il tratto vastese è interrotto e da anni sollecitiamo gli organi competenti affinché trovino una soluzione a questa mancanza che non agevola la nostra offerta turistica. Ci sono altri aspetti come la segnaletica adeguata che permetta al cicloturista di vivere appieno i nostri territori. È stata questa un’occasione importante per portare pubblico e privato a dialogare. C’è tanto da fare e da migliorare e speriamo di aver fatto la nostra parte”.