"La lupa di Vasto affaticata e claudicante, la Lndc Animal Protection sollecita un intervento"
Vasto Piera Rosati: “Mi appello ancora una volta alle autorità affinché intervengano rapidamente per tutelare l’animale e i cittadini”
VASTO. Da diverse settimane ormai una lupa frequenta abitualmente il litorale abruzzese della zona di Vasto-San Salvo e, stando a quanto riportato da diverse persone, si sarebbe resa protagonista di alcune presunte aggressioni di cui però non conosciamo il motivo. Non sappiamo se qualcuno si è avvicinato troppo, se si è spaventata, se ha una cucciolata da proteggere. Quello che sicuramente sappiamo, però, è che quello non è di certo l’ambiente adatto per un animale di quel tipo.
Il lupo è l’animale selvatico per antonomasia e la costa abruzzese è troppo antropizzata e caotica per poter accogliere in maniera adeguata questo splendido animale. Negli ultimi giorni, tra l’altro, una persona ha pubblicato un video in cui si vedeva l’animale stremato, debilitato, che non cercava nemmeno di scappare dalla presenza dell’uomo – come invece aveva fatto nelle scorse settimane – e che aveva visibili difficoltà a camminare.
“Una settimana fa ho scritto una lettera a tutte le autorità preposte affinché intervenissero tempestivamente per catturare la lupa e riportarla in un ambiente più consono, ma non abbiamo ricevuto risposta. Il trasferimento di questo animale è decisamente necessario per tutelare sia la cittadinanza sia la lupa stessa, soprattutto alla luce dell’ultimo video pubblicato che la vede sofferente”, commenta Piera Rosati – Presidente LNDC Animal Protection.
Anche il Sindaco di Vasto ha recentemente richiesto che la lupa venga catturata ma l’Ente Parco della Majella, tra i destinatari della lettera di LNDC Animal Protection rimasta senza risposta, si sarebbe rifiutato sulla base di una legge che tutela la specie secondo quanto riportato dalla stampa.
“Francamente la posizione dell’Ente Parco è abbastanza difficile da capire ma sollecitiamo ancora una volta tutte le istituzioni – dal Dipartimento Ambiente della Regione all’Ente Parco, dall’ISPRA ai Carabinieri Forestali – a mettere in campo tutte le azioni necessarie per verificare le condizioni di salute della lupa e metterla in sicurezza quanto prima”, conclude Rosati.