Catturata la lupa a San Salvo, ecco il vademecum in caso di futuri incontri
VASTO-SAN SALVO. E' stata catturata questa notte a San Salvo (Chieti) dagli operatori del Parco Nazionale della Maiella una lupa forse responsabile delle "incursioni" nelle scorse settimane a Vasto e nello stesso San Salvo. Da questo momento – fanno sapere dal Parco – saranno le indagini genetiche a confermare l'identità dell'animale catturato ed eventualmente attribuirne con certezza la correlazione con l'animale aggressore. La lupa viene ora trasferita presso l'area faunistica di Pretoro in un'area non accessibile al pubblico.
Nell'attesa di conoscere dettagli sulla vicenda, l'identità dell'esemplare e il suo stato di salute, l'Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa) offre un breve vademecum che indica cosa fare e cosa non fare in un territorio in cui è possibile che vi sia la presenza di lupi.
L'associazione ricorda anzitutto che il lupo è una specie protetta dalla normativa nazionale e dell'Unione Europea e quindi non può essere cacciato né ucciso. Solo in casi del tutto eccezionali la normativa consente di derogare a questo stato di protezione nel caso di animali considerati "problematici".
Nel rispetto della legge e della biodiversità, si pone la necessità di garantire la coesistenza d’interessi diversi: tutela del patrimonio faunistico e tutela della attività che possono essere minacciate dalla presenza della specie.
Il lupo è un animale schivo, non pericoloso per l’uomo. Naturalmente caccia per mangiare, essendo un predatore e talvolta può avvicinarsi, soprattutto di notte, in aree antropizzate.
L'espansione del lupo in Italia, negli ultimi quarant'anni, è stata frutto esclusivamente di dinamiche naturali e nessun lupo è stato mai rilasciato a scopo di ripopolamento.
L’Oipa evidenzia che alla paura del lupo, generata anche surrettiziamente, qualcuno ha risposto con azioni irresponsabili che determinano responsabilità penali in chi le commette: reati connessi (articolo 544 bis e ter del Codice penale e bracconaggio).
«Occorre favorire una serena convivenza senza generare allarmi, anche mediatici, e senza diffondere fake news al riguardo», spiega il presidente dell’Oipa, Massimo Comparotto. «Una coscienza civile e un sistema giuridico sempre più attenti al tema del benessere e della tutela animale detta invece scelte e comportamenti di buon senso. Tra queste, vi sono anche alcune accortezze che possono aiutare una convivenza rispettosa con il lupo all’insegna del rispetto e del buonsenso».
Ecco un piccolo vademecum utile per chi abita in zone in cui è presente il lupo:
. non tenere i cani a catena, come anche previsto dalla legislazione di molte Regioni
. evitare di lasciare cibo alla fauna selvatica
. tenere di notte gli animali domestici in locali chiusi
. evitare di lasciare resti di animali accanto alle case
. non lasciare rifiuti organici (placente, carcasse) nelle letamaie e nelle vicinanze di stalle
. non lasciare cibo avanzato nelle colonie feline
Nel caso di un incontro ravvicinato con un lupo:
. parlare ad alta voce e agitare le braccia per allontanarlo
. se il lupo è lontano, restare in silenzio e non interferire
. non seguire le sue tracce e non disturbarlo
. se si è in escursione con il proprio cane, tenerlo al guinzaglio; comportamento da tenere sempre quando si è in un territorio popolato da fauna selvatica. In particolare, il lupo potrebbe attaccare alla vista del cane, considerandolo un avversario.