Abbattimento alberi ai "Due Pini": ricorso al Tar delle associazioni ambientaliste
VASTO. Le associazioni ambientaliste hanno fatto ricorso al Tar contro l'abbattimento degli alberi della villetta "Due Pini", presentato stamani tramite i legali Cristiano Bertoncini e Donatella Monaco.
Ad annunciare la richiesta di sospensiva alcuni rappresentanti del Comitato Amici degli alberi, delle Guardie ambientali Geav, di Italia Nostra, del Gruppo Fratino, del movimento politico Ora Rispetto per tutti gli Animali e delle Guardie ambientali Wwf. Dopo il sit in di protesta di sabato scorso (Leggi), i sodalizi vastesi continuano la loro battaglia e sono tornati ad incontrarsi davanti a piazza Carlo Alberto Dalla Chiesa, dove nel frattempo gli operai sono a lavoro già dal 16 scorso (Leggi).
"Riteniamo siano state commesse irregolarità amministrative. Abbiamo cercato in tutte le maniere di trovare da parte del Comune un'apertura al dialogo, anche vista la partecipazione alla manifestazione di protesta di tante associazioni, rappresentanti politici e cittadini. Ma attorno a questo abbattimento forzato non abbiamo avuto nessuna risposta. Dopo aver parlato con l'assessore all'Ambiente Barisano in realtà abbiamo probabilmente causato l'effetto contrario, ovvero l'accelerazione dei lavori. Siamo in presenza di un cantiere aperto con finanziamenti regionali e ad oggi, dopo una settimana dall'inizio dell'intervento, non c'è sul posto nemmeno un cartello che dia informazioni sul progetto, direttore lavori, responsabile sicurezza e del cantiere. Nulla che che faccia riferimento al finanziamento pubblico. E tutto ciò è obbligatorio. Questa è una delle tante irregolarità. Ci siamo visti così costretti a rivolgerci al tribunale amministrativo. Speravamo di avere un incontro, nonché maggiore sensibilità e attenzione nei nostri confronti ma così non è stato", ha detto Gian Carlo Denicola.
A parlare anche Marco Cannara, presidente provinciale delle guardie ecologiche ambientali volontarie di Geav da cui formalmente è partito il ricorso: "Con rammarico constato che troppo spesso questa amministrazione continua ad esercitare soluzioni pesanti per quanto riguarda l'alberatura di Vasto. La questione della villetta è, nello specifico, eclatante perché se è necessaria la riqualificazione, ed è un dato di fatto, in realtà questa esigenza è frutto di cattiva manutenzione perché nessuno si è degnato negli anni di rimettere a posto i marciapiedi degradati. E ad essere disastrati sono anche quelli dove non ci sono alberi. Additarli quindi è una scusa. Le alternative ce ne sono e sono svariate. Bisogna rivedere la politica che questa amministrazione sta attuando".
Per il professor Luigi Murolo, che ha affiancato sin dall'inizio l'azione delle sigle ambientali, ha detto: "A Vasto ci sono alberi abusivi e altri evidentemente assassini. Da parte dell'amministrazione c'è una vera dichiarazione di guerra. Tagliare in un breve periodo circa 40 cipressi per combattere l'abusivismo (Leggi) e poi farlo in nome della riqualificazione,è una dichiarazione di ostilità nonché segno che qualcosa non funziona. La cementificazione è ciò che crea il disastro. La radice lasciata libera non produce il problema. Le betonelle sono incastrate e l'operaio deve toglierle mettendo un bel piano di terra e brecciolina e il problema è risolto. Si spendono invece solo più soldi abbattendo. Su questo bisogna riflettere e personalmente quello che più mi ha stupito è il termine albero assassino ed è stato ufficialmente il primo cittadino a pronunciare questa espressione, nessun sindaco si è mai spinto così oltre".