Vasto commemora i defunti: "Siamo pellegrini sulla terra, ma abitatori futuri del cielo"
VASTO. Antica festa dalle origini pagane, oggi si celebra Halloween. La ricorrenza celtica è nata in Irlanda e nel corso dei secoli si è diffusa in gran parte del mondo, soprattutto in America.
Letteralmente vuol dire "Ognissanti" e il suo significato muta anche in base alle popolazioni e alle culture, nonché le sue origini sono avvolte nel mistero.
La versione più diffusa racconta che i Celti individuassero nel 31 di ottobre un'occasione per accogliere la parte più buia dell'anno che parte dal 1° novembre. Un momento di passaggio, dunque, ricco di significati folkloristici e nel quale si credeva potesse esserci un punto di incontro fra il mondo dei vivi e quello dei morti.
Abbiamo chiesto a don Massimiliano Dragani, sacerdote della chiesa di San Giovanni Bosco, come vivere al meglio questa giornata e le commemorazione del primo e due novembre.
"Questi sono giorni molto importanti nei quali siamo invitati a ricordare quella che è la nostra meta, il nostro destino, ovvero la vita in cielo. Dopo aver onorato i Santi, testimoni credibili e coerenti del Vangelo, commemoreremo l'affetto che ancora proviamo per i nostri cari defunti, soprattutto nella bellezza di considerarli ancora vivi attorno alla gloria del Padre. Don Bosco diceva ai suoi ragazzi di camminare con i piedi per terra, ma con il cuore sempre rivolto al cielo. Siamo pellegrini qui sulla terra, ma abitatori futuri del cielo. Sono quindi due giorni ricchi di speranza e che ci fanno pensare alla bellezza della vita".