Spiaggiamento cetacei e tartarughe: "Studiare la causa di morte aiuta a tutelarli"
Vasto L'ultimo spiaggiamento a Vasto risale allo scorso 3 novembre quando venne ritrovata una carcassa di grampo
VASTO. “Interventi sulla fauna selvatica marina, Cetacei e Tartarughe: stato dell'arte e prospettive future” è il titolo del XV convegno targato Centro Studi Cetacei.
Si è svolto ieri nella cornice della Pinacoteca di Palazzo d’Avalos, organizzato in collaborazione con la Asl di Lanciano, Vasto Chieti e l'Ordine dei Medici Veterinari di Chieti.
L’evento, patrocinato da SIVeMP e Comune di Vasto, ha visto la partecipazione di oltre 100 persone, tra veterinari, biologi e tecnici della prevenzione. Una giornata che ha dato a tutti l'occasione per per apprendere le procedure operative da seguire in caso di spiaggiamento. Tra i partecipanti anche il dottor Giuseppe Torzi, direttore del Dipartimento di Prevenzione della Asl.
Per l'occasione abbiamo rivolto alcune domande sul tema al presidente del Centro Studi Cetacei, Vincenzo Olivieri.
"Pesca, attività di navigazione, inquinamento marino e altri intromissioni di tipo antropico sono alla base dei fenomeni di spiaggiamento di cetacei e tartarughe. L'importante è trasformare questi eventi tragici in un'opportunità di studio per risalire alla causa della morte in modo da trovare le migliori strategie di tutela della fauna marina", ha detto tra le altre cose Olivieri.
L'ultimo spiaggiamento a Vasto risale allo scorso 3 novembre, in quell'occasione fu ritrovato un grampo sulla spiaggia di Vasto Marina (Leggi) e fu fatta l'autopsia in loco proprio per cercare di capire le cause del decesso del cetaceo (Leggi).