Carenza personale alla Casa Lavoro di Vasto, Fina: "Necessario affrontare la situazione"
Vasto "Le statistiche tendono a crescere, i problemi possono solo aggravarsi"
VASTO. Continua a tenere banco la questione "Casa Lavoro di Vasto", ormai da tempo alle prese con preoccupanti carenze di organico (oltre che idriche), e perenni sofferenze gestionali, tra aggressioni continue e drammatici tentativi di suicidio.
Nel pomeriggio di oggi Michele Fina avuto occasione di toccare con mano le molteplici problematiche che attanagliano la Casa Circondariale vastese.
Con lui il sindaco Francesco Menna, gli assessori Anna Bosco e Paola Cianci, il Presidente del consiglio comunale Marco Marchesani, il segretario del Pd di Vasto Simone Lembo, lavoratrici e lavoratori della struttura con le rappresentanze sindacali.
Una visita istituzionale, o meglio, sopralluogo, da parte del senatore del Partito Democratico, che ha sottolineato la necessità di affrontare dette questioni in tempi brevi:
"Le statistiche tendono a crescere, i problemi possono solo aggravarsi. Non possiamo permettere che ci si dimentichi dell'Abruzzo" ha chiarito Fina ai microfoni di Vastoweb. "Quando il livello di stress è molto alto, quando il personale è insufficiente rispetto al numero dei detenuti, tutto può scivolare nella violenza".
Tra i temi affrontati da senatore del Pd, spazio anche a quello relativo alla decisione del Ministero della Giustizia di creare un nuovo provveditorato dell’amministrazione penitenziaria Abruzzo-Molise-Umbria con sede a Perugia:
"Un trasferimento che ha dell'assurdo" ha affermato Fina. "Tra Molise, Abruzzo e Umbria il baricentro non può essere Perugia. C'è una struttura disponibile a Pescara, luogo raggiungibile da tutti. Non è accettabile un simile 'scippo' illogico per la debolezza politica della nostra regione".
Erano presenti anche il Sindaco Francesco Menna, gli assessori Anna Bosco e Paola Cianci, il consigliere comunale Simone Lembo e il Presidente del consiglio comunale Marco Marchesani.
Nel video l'intervista completa a cura di Federico Cosenza.