"Sentenza Cassazione, si apre un nuovo scenario in merito alla gestione degli stabilimenti balneari"
Altri Comuni "Eliminata una ipoteca sulle prerogative legislative del Parlamento"
ABRUZZO. È stata appena depositata la
sentenza della Corte di Cassazione a Sezioni Unite sul ricorso del SIB avverso la sentenza dell'Adunanza plenaria del Consiglio di Stato.
La Cassazione ha ritenuto la sentenza del Consiglio di Stato viziata da eccesso di giurisdizione avendoci estromesso dal processo ancorché la decisione andava ad incidere su coloro che rappresentiamo. Ha quindi rinviato al Consiglio di Stato che dovrà tenere conto del principio affermato dalla Cassazione e che dovrà "nuovamente pronunciarsi" sugli altri motivi di illegittimità da noi sollevati sulla sentenza dell'Adunanza plenaria.
Estremamente importante e significativo che la Cassazione abbia anche menzionato che il Consiglio di Stato dovrà tener conto delle nuove leggi che il Parlamento e il Governo emanano esercitando "i poteri normativi loro spettanti".
La
vicenda balneare
con questa sentenza è ad una importante svolta. La sua soluzione come sempre riteniamo che spetti al Parlamento e non ai giudici. Ma con questa sentenza della Corte di Cassazione nella sua massima e autorevole espressione si stigmatizza l'abuso del Consiglio di Stato e si effettua un richiamo al rispetto delle "prerogative del Parlamento".
Con questa sentenza si elimina, pertanto, una pesante ipoteca del Consiglio di Stato sulle prerogative legislative del Governo e del Parlamento. Il commento del Presidente An
tonio Capacchione:
“È una vittoria del diritto contro gli abusi anche giudiziari. Ma è soprattutto una vittoria dei balneari ottenuta grazie alla nostra iniziativa sindacale anche in sede giudiziaria. Continua la nostra battaglia a tutela dei diritti dei concessionari attualmente operanti. Ho provveduto a ringraziare la professoressa Maria Alessandra Sandulli e il professore Romano Vaccarella che convintamente ci hanno sostenuto in sede giudiziaria”
.
La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso presentato dalla Regione Abruzzo, insieme al Sib, sindacato italiano balneatori in merito alla sentenza del Consiglio di Stato che aveva bocciato la proroga delle concessioni balneari.
Cassata la sentenza, toccherà ora al Consiglio di Stato pronunciarsi nuovamente tenendo conto anche delle nuove leggi che Parlamento e Governo hanno ratificato dopo la precedente sentenza. “Si
tratta di una sentenza molto importante. Sono orgoglioso perché siamo l’unica regione italiana ad aver difeso i diritti dei balneatori”, ha commentato il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio.
Con la sentenza della Corte di Cassazione si apre un nuovo scenario in merito alla gestione degli stabilimenti balneari. La Corte ha riconosciuto fondate le ragioni della Regione Abruzzo che ha voluto costituirsi in giudizio anche per valorizzare il ruolo degli enti territoriali come soggetti esponenziali degli interessi della comunità.
Adesso il Consiglio di Stato, chiamato a esprimersi nuovamente, si trova davanti a un nuovo scenario che comprende le leggi che nel frattempo sono state licenziate dal Parlamento e dal Governo.
"Ringrazio lo studio Brancadoro e Cerulli Irelli, che insieme all'avvocatura regionale diretta da Stefania Valeri, ha preparato il ricorso sapendo evidenziare il danno che questa prima sentenza avrebbe causato a un intero comparto non solo in Abruzzo me sull'intero territorio nazionale", ha detto il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio.
“Cassata la sentenza, toccherà ora al Consiglio di Stato pronunciarsi nuovamente tenendo conto anche delle nuove leggi che Parlamento e Governo hanno ratificato dopo la precedente sentenza.
Si tratta di un primo passo davvero significativo, una sentenza molto importante. L'Abruzzo è l’unica regione italiana ad aver difeso i diritti dei balneatori, e di questa battaglia che dentro il partito di Giorgia Meloni viene davvero da lontano, ci rende orgogliosi per lo splendido e proficuo lavoro del Presidente Marco Marsilio”, lo ha dichiarato Antonio Tavani, Portavoce Provinciale Chieti di Fratelli d'Italia.
"Apprendiamo con soddisfazione la decisione della Corte di Cassazione di accogliere il ricorso presentato dalla Regione Abruzzo insieme al sindacato Italiano balneari. Questa notizia rappresenta un passo significativo per i balneatori, che da tempo attendevano con speranza un'esito favorevole da parte della Corte. Il blocco delle proroghe alla concessione da parte del Consiglio aveva generato incertezze e preoccupazioni per l’intero settore. Esprimiamo un plauso al presidente Marco Marsilio e alla Regione Abruzzo per il coraggio e la determinazione mostrati nel portare avanti questo ricorso. L'Abruzzo si è distinta come l'unica regione a difendere attivamente le istanze dei balneatori, dimostrando un forte impegno nel tutelare il comparto e le sue prospettive. Il Consiglio di Stato sarà chiamato nuovamente a esprimersi, anche alla luce dei nuovi provvedimenti messi in atto dal Parlamento”. E’ quanto dichiarano, in una nota congiunta, i parlamentari abruzzesi di Fratelli d’Italia, Etelwardo Sigismondi, Guerino Testa e Guido Quintino Liris.
“La decisione della Corte di Cassazione che accoglie il ricorso della Regione Abruzzo e del sindacato italiano balneatori, in merito al pronunciamento del Consiglio di Stato che aveva bocciato la proroga delle concessioni, certifica le nostre ragioni. Una sentenza che ci riempie di soddisfazione e soprattutto di entusiasmo per il futuro delle nostre imprese che continueremo a difendere e supportare. L’Abruzzo – e va ancora una volta riconosciuto grande merito al presidente Marco Marsilio – la cui posizione è sempre stata netta su questo tema, è infatti l’unica regione italiana ad aver agito in tutela dei propri imprenditori e di un comparto peculiare e strategico per l’economia regionale. Siamo fiduciosi che dal nuovo quadro normativo nazionale sulla materia scaturisca un favorevole prossimo pronunciamento del Consiglio Di Stato”. E’ quanto dichiarano, in una nota congiunta, i consiglieri regionali di Fratelli d’Italia, Massimo Verrecchia, Umberto D’Annuntiis, Leonardo D’Addazio, Luca De Renzis, Marco Cipolletti.
"Questa decisione è un importante punto di svolta nella tutela dei diritti dei balneatori, degli interessi abruzzesi e nazionali. La regione Abruzzo è l'unica regione italiana a sostenere le legittime posizioni dei gestori degli stabilimenti balneari anche e soprattutto nelle aule di tribunale. Questa sentenza consolida ulteriormente una posizione di buonsenso: non vi è ragione alcuna perché le concessioni demaniali marittime esistenti, in regola con tutte le normative di settore, debbano essere messe a gara secondo quanto previsto dalla direttiva Bolkestein". Così in una nota l'assessore regionale, Nicola Campitelli. Adesso la palla passa al Consiglio di Stato che deve pronunciarsi nuovamente basandosi anche sulle nuove leggi emanate dal Governo Meloni.
“Da anni la Lega si batte contro la svendita delle spiagge abruzzesi e per la tutela delle nostre imprese locali. Quella di oggi è un’ulteriore conferma che si tratta di una battaglia di buonsenso e che il progetto portato avanti dal Governo e, in particolare il tavolo tecnico da noi voluto che coinvolge i diretti interessati, vanno nella giusta direzione”.
Lo afferma il segretario della Lega Abruzzo e sottosegretario Masaf, Luigi D’Eramo, commentando l'accoglimento, da parte della Corte di Cassazione, del ricorso presentato dalla Regione Abruzzo, insieme al Sib, Sindacato italiano balneari, riguardante la sentenza del Consiglio di Stato che aveva bocciato la proroga delle concessioni balneari.
“La sentenza della Corte di Cassazione ci dà ragione e impone ai giudici amministrativi di rivedere la decisione, anche alla luce delle nuove norme approvate nel frattempo dal Parlamento. Da sempre – continua il segretario regionale del Carroccio - denunciamo gli effetti distorsivi della direttiva Bolkestein e le potenziali ripercussioni negative su tutto il turismo, in Abruzzo e nel resto del Paese. Porteremo avanti il lavoro fatto fino a oggi, continuando a essere al fianco dei nostri settori strategici e a difendere l’occupazione”, conclude D’Eramo.