La storia di Rufino accampato a Vasto: "Le paure ci attanagliano, dobbiamo liberarci"

Il viaggio gio 11 gennaio 2024
Attualità di Lea Di Scipio
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La storia di Rufino accampato a Vasto: "Le paure ci attanagliano, dobbiamo liberarci" ©vastoweb.com
La storia di Rufino accampato a Vasto: "Le paure ci attanagliano, dobbiamo liberarci" ©vastoweb.com

VASTO. Rufino Arco si trova a Vasto da circa 10 giorni, si è accampato in un angolo esterno del cimitero di Vasto costruendo un piccolo rifugio e allestendolo con quello che ha trovato attorno.

Una poltrona, un letto e un asse di legno, poggiato su dei mattoni, saranno la sua casa anche per le successive 10 notti che trascorrerà qui in città prima di ripartire, a piedi, per San Giovanni Rotondo. 

Alla domanda se il freddo gli fa paura risponde, in un italiano incerto misto a spagnolo, ma perfettamente comprensibile, che "sono proprio loro, le paure, che ci attanagliano, ce ne dobbiamo liberare al più presto". 

Rufino è partito 12 anni fa dal suo paesino di poco più di sei mila abitanti, nella comunità autonoma dell'Andalusia in Spagna, che si chiama Montefrio, definito come uno dei balconi più spettacolari di Granada dal National Geographic. 

E non è mai solo. Tanti i vastesi che lo fermano e gli fanno domande, incuriositi e attirati dal suo atteggiamento amichevole e schietto. Una signora, che ogni giorno va a trovare la mamma che riposa nel cimitero, non manca mai di portargli da mangiare, a pranzo e a cena. 

Per 35 anni Rufino è stato un agente intermediario di commercio per un un'azienda di profumi e pressappoco 12 anni fa ha subito un grave incidente. Se l'è vista brutta e dopo circa due mesi di coma ha deciso che la sua vita doveva cambiare, che la sua anima doveva sgravarsi dalle cose materiali, dai soldi suoi e da quelli della sua ricca famiglia. Rufino ha rinunciato all'eredità, l'ha donata alla sua ex moglie e a suo figlio, e da quel momento si è messo letteralmente sulla strada. Oggi calcola 10mila chilometri percorsi sulle sue stessa gambe. 

"I soldi nom mi interessano. La testa è il capo del corpo e quest'ultimo è capo del cervello che comanda il cuore e le nostre decisioni", dice.

Rufino, dalla sua poltrona di Vasto, lancia un messaggio di pace a tutti, in questi tempi così difficili.

Rufino sembra non avere nulla, a parte il suo zaino attrezzato. Eppure sente di avere tutto grazie alla sua guida spirituale, Padre Pio, che a breve incontrerà in quello che è il suo lungo viaggio alla ricerca della verità interiore. 

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