Parchi eolici nel Vastese: “Siamo contrari, l’Abruzzo ha dato abbastanza”
Alto e Medio Vastese, Alto e Medio Vastese, Vasto, Vasto ”Noi ci battiamo affinché questo tipo di proposte incontrino un muro sul piano locale, provinciale e regionale”
VASTO. “Abbiamo avuto modo di vedere in questi tre giorni il progetto con cui ci sarà uno stravolgimento totale del nostro territorio dove fino a ora abbiamo avuto una integrità. La nostra posizione è contraria per com’è stato pensato e realizzato”.
Così ha dichiarato a gran voce Giuseppe Masciulli, sindaco di Palmoli e membro del Forum per la Salvaguardia del Comprensorio Vastese e della Valle del Trigno, a proposito del progetto “Parco eolico Abruzzo”
Si è tenuta oggi pomeriggio, presso la sala Aldo Moro del Comune di Vasto, la conferenza stampa in cui il forum, comprendente 5 amministrazioni del Medio e Alto Vastese (Comune di Palmoli, Tufillo, Furci, Fresagrandinaria e Cupello) e 11 rappresentanze associative territoriali (Italia Nostra del Vastese, Delegazione FAI di Vasto, Forum Salviamo il Paesaggio Molise, Centro Studi Alto Vastese e Valle del Trigno, Stazione Ornitologica Abruzzese, Arci Vasto, Terre di Mezzo, Itinerari d'Abruzzo, Lupi del Gesso, Centro Ricerche sui Gessi e il Comitato Cittadino per la Tutela del Cristallo d'Abruzzo), ha illustrato le ragioni della contrarietà alla proliferazione di progetti di eolico senza limiti nel Comprensorio Vastese e Valle del Trigno.
È stata resa nota da pochi giorni la documentazione del “Parco eolico Abruzzo” concedendo di fatto 30 giorni per far compiere le osservazioni del caso a tutti gli interessati.
Il progetto, presentato al ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica già dalla fine di novembre scorso, prevede 11 aerogeneratori, della potenza unitaria di 6 Mw e da un’altezza totale di circa 220 metri, nel territorio dei comuni di Cupello, Furci, Fresagrandinaria, Tufillo e Palmoli.
Nello specifico la sistemazione degli aerogeneratori è così divisa: 2 a Fresagrandinaria, Palmoli, Tufillo e Furci e 3 a Cupello.
“Si parla di un progetto da 90 milioni di euro senza rilievo topografico, che si basa su dati rinvenuti in letteratura e risalenti addirittura agli anni ‘60. Secondo noi va stroncato sul nascere”, ha ribadito il sindaco di Palmoli Masciulli.
“Noi abbiamo 28 giorni per produrre osservazioni e scongiurare la realizzazione di un impianto fotovoltaico. Questa parte dell’Abruzzo ha già dato e non può essere sacrificato ulteriormente. Basti pensare che questo nostro territorio contribuisce già per l’80 % tra tutto l’Abruzzo”.
“I nostri paesi ora sono abitati da coloro che hanno avuto esperienze in ambienti cittadini e hanno fatto degli investimenti”, ha precisato Ernano Marcovecchio, sindaco di Tufillo a cui poi ha ribadito: “Il Medio e Alto Vastese per quanto riguarda le fonti alternative ha dato a sufficienza. Bisogna offrire un’ alternativa a questo tipo di economia per salvaguardare la nostra bellezza soprattutto paesaggistica”.
Graziana Di Florio, sindaco di Cupello, ha affermato: “Abbiamo visto per la prima volta il progetto l’altro giorno. Io ritengo che dobbiamo fare attenzione a quello che è il nostro territorio per salvaguardarlo. Parliamo di opere previste in un luogo in cui non sono state considerate zone a rischio idrogeologico e per di più vicine ad Aree Sic importanti”.
“Io non parlo di un no, - ha evidenziato Di Florio - ma voglio capire meglio questo progetto per la salvaguardia di questo territorio e di chi lo vive”.
Lino Giangiacomo sindaco di Fresagrandinaria ha precisato a proposito della società affidataria del progetto, la Prime srl della provincia di Taranto: “Si sta affidando il lavoro a una Srl pugliese appena costituita con un impegno di spesa fuori da ogni logica e senza presentare alcune garanzie per avere da noi una certa “fiducia”. Si parla di una società appena nata con capitale di appena 10 mila euro. Se questa fallisce, il problema rimane ai comuni che ne hanno subìto questa violenza”.
“Si parla di violenza perché - ha poi continuato Giangiacomo - bisogna tener conto delle considerazioni dei cittadini. Per intenderci ci hanno proposto un progetto per la costruzione di 66Mw totali, quando bastano solo 6 Mw per alimentare le zone abitative di Vasto e San Salvo”.
“Bisogna sensibilizzare - ha concluso l’opinione pubblica e tutti i cittadini. È importante avere il sostegno dei paesi e città vicino a noi”.
“Si tratta di un progetto molto importante sul territorio che - ha affermato Angelo Marchione, consigliere ed ex sindaco del comune di Furci - andrebbe a stravolgere un equilibrio che c’è ancora dal punto di vista paesaggistico”.
“Chi propone questi impianti solitamente ha forze umane ed economiche forti, ma questo non è il caso, e puntualmente accade verso chi ha poca forza”, ha ribadito il consigliere.
”Noi piccoli comuni ci battiamo affinché questo tipo di proposte - ha lanciato poi l’appello - incontri un muro sul piano locale, provinciale e regionale”.
Oltre i comuni e le autorità coinvolte anche i rappresentati a livello provinciale e regionale sono voluti intervenire.
Francesco Menna, sindaco di Vasto e presidente della Provincia di Chieti: “È un progetto che spaventa perché risulta molto importante contro l’organizzazione sociale e politica del nostro territorio. Noi siamo a disposizione per qualsiasi iniziativa e sollecitazione mettendo a disposizione anche gli uffici della Provincia come quello legale e quello legato all’ambiente”.
Silvio Paolucci, consigliere all’opposizione nel consiglio regionale, ha precisato: “La presenza mia non è solo di ascolto, ma anche di condivisione della posizione che i comuni stanno avendo sul progetto. La norma è a livello nazionale. È però arrivato il momento che la futura legislatura regionale non deve trovarsi impreparata alla prossima programmazione che riguarda anche queste opere”.
Manuele Marcovecchio, consigliere regionale di maggioranza, nonché presidente della Commissione Territorio, Ambiente e Infrastrutture, ha precisato: “Io sono qui da consigliere regionale e da ex sindaco, quindi queste problematiche sono a me ancora più vicine. Faremo tutto ciò che ci sarà da fare.”
“Risale - ha poi precisato - comunque agli anni ‘90 la costruzione delle ultime pale eoliche in Abruzzo. Faccio anche fatica a vedere lo sviluppo di queste costruzioni perché la reputo un’iniziativa disordinata. Ci sarà tempo e modo per le associazioni e i comuni di fare tutti i rilievi del caso”.