Il ministro Roccella a Vasto: “Molti uomini faticano ad accettare la libertà della donna”
VASTO. “Sulla tutela della salute c’è ancora una certa disattenzione che si sta colmando. E non si tratta solo di patologie delle donne, ma è proprio la volontà di mettere la donna al centro ad un livello più generale. Basti pensare che anche le sperimentazioni sul piano farmacologico sono state fatte spesso partendo dal corpo maschile e questa differenza invece va rispettata”.
A dirlo è l’onorevole Eugenia Roccella, Ministro per la famiglia, la natalità e le pari opportunità, ospite oggi al Teatro Rossetti di Vasto del convegno “La salute della donna: un universo complesso” (Leggi). Ad organizzare il pomeriggio di studi sul tema della Medicina di Genere, è stata l’Unità operativa complessa di Ostetricia e Ginecologia di Vasto diretta dal dottor Vincenzo Biondelli. Il ministro ha parlato di violenza sulle donne e delle misure messe in campo dal Governo: “Ci siamo occupati di violenza sin dal primo momento. Abbiamo varata la nuova legge firmata da me, dai ministri Piantedosi e Nordio, siamo riusciti ad ottenere l’unanimità, cosa non scontata dato che nemmeno su Leggi come questa spesso ci si riesce, ricordo infatti che sul codice rosso, nelle legislature scorse, il voto del Pd è stato l’astensione. Questa volta invece siamo riusciti a concentrare gli sforzi. Abbiamo aumentato, quasi raddoppiandole, anche le risorse per i centri antiviolenza, le case rifugio e la prevenzione, abbiamo sostenuto con il reddito di libertà le donne che hanno problemi economici e per aiutarle ad uscire dai circuiti della violenza, stiamo andando avanti con una serie di provvedimenti perché il problema della violenza si risolve in maniera trasversale e con un cambiamento culturale che richiede unità d’intenti e tante diverse possibilità di intervenire”.
E sul patriarcato ha detto: “Oggi c’è una crisi del patriarcato. C’è una situazione di difficoltà degli uomini di accettare la nuova libertà delle donne, proprio perché il patriarcato è in crisi e le donne possono lasciare il marito ed avere nuove occasioni di vita. fino a pochi decenni fa l’adulterio femminile era punito con due anni di galera, quello maschile no. Quindi proveniamo da un passato di diritti diversificati. Oggi le donne sono più libere e bisogna che molti uomini imparino ad accettare questa libertà femminile. Questo è un cambiamento culturale che noi possiamo aiutare ma richiede uno sforzo non soltanto del governo”.