Nel Vastese 11 impianti con oltre 30 perdite di gas: “Servono norme più stringenti”
San Salvo, Alto e Medio Vastese, Vasto “Le dispersioni sono presenti ovunque e rappresentano un rischio per la sicurezza e per la salute dei cittadini”
VASTESE. Sono 11 gli impianti a gas abruzzesi monitorati nei pressi di Vasto, dove sono stati individuati in totale circa 35 punti di emissione, di cui 5 casi di venting e circa 30 perdite.
Questi sono i dati raccolti nel Vastese tra il 29 e 31 gennaio da Legambiente che sono stati mostrati in occasione della tappa di ieri mattina di “C’è Puzza di Gas” tra Vasto e San Salvo (Leggi).
“È una campagna nazionale di Legambiente che mira a misurare le dispersione di metano lungo la filiera delle infrastrutture del trasporto e dello stoccaggio di gas su tutto il territorio italiano. Questo perché le dispersioni sono presenti ovunque e hanno un fortissimo impatto climalterante, 86 volte superiore a quello della CO2. Rappresentano un rischio per la sicurezza e per la salute dei cittadini”, ha spiegato la presidente di Legambiente Abruzzo Silva Tauro a proposito dell’iniziativa che ha riguardato la visita all’impianto Remi nei pressi di San Salvo e quello della centrale della Stogit a Cupello.
Alla campagna di sensibilizzazione vastese targata Legambiente hanno partecipato non solo membri dell’associazione come Gianluca Casciato, Vicepresidente Legambiente Abruzzo, Giuseppe Di Marco e Michele Ciffolilli, ma anche politici locali candidati alle prossime elezioni regionali quali Lorella Ferrara, Ernesto Graziani e Tiziana Magnacca, Anna Bosco e Paola Cianci.
“Per noi è stato importante coinvolgere la politica locale - ha continuato Silvia Tauro - sia per renderli consapevoli di quello che avviene sul loro territorio sia perché a tutti i livelli si spinga alla revisione della regolamentazione normativa europea così da renderla più stringente e limitante per queste dispersioni”.
“È stato possibile misurare le emissioni, impossibili da percepire a occhio nudo, tramite delle termocamere per la rilevazione ottica di gas”, ha precisato Adriano Della Bruna, uffici energia Legambiente nazionale in compagnia del tecnico della Clean Air Task Force Theophile Humann-Guilleminot.
“In particolare, in un impianto Remi nei pressi di San Salvo - ha poi continuato Della Bruna - sono state rilevate 13 perdite e 1 caso di venting, ovvero rilascio volontario in atmosfera di gas metano o per ragioni di sicurezza o perché non possono essere trattati”.
Nel corso del tour odierno Legambiente non ha però effettuato le misurazioni nella centrale Stogit in località Montalfano per via delle manutenzioni in corso dopo l’incendio scoppiato la sera del 17 gennaio (Leggi) e causato probabilmente da fuoriuscita di metano da una elettrovalvola.
“Rappresenta uno degli impianti di stoccaggio più grandi d’Italia, già monitorato da Clean Air Task Force nel 2021 trovando numerose emissioni”, ha dichiarato il referente nazionale di Legambiente a cui poi ha aggiunto:
“Queste perdite si potrebbero evitare facendo attività di rilevamento e riparazione più frequentemente. L’attuale normativa per esempio prevede sul trasporto attività di questo tipo ogni tre anni. Noi riteniamo che debbano essere fatte con cadenza mensile per poter ridurre al minimo le emissioni”.
“Per questo devono esserci - ha ribadito Adriano Della Bruna - delle norme più stringenti per fare in modo che le aziende possano intervenire”.