Alimentazione e benessere alla Rossetti: “In una fase di frastuoni e tempeste emotive”
VASTO. “Spiegare ai ragazzi di questa generazione le difficoltà nella percezione della loro immagine corporea, anche rispetto a tutti gli stimoli cui sono sottoposti. Ho affrontato con loro il tema della sovraesponine da social, della sindrome da selfie e di quello che l’osservatorio nazionale sull’adolescenza ha evidenziato, seppur con una grande confusione che aleggia ancora su questi temi e sui canoni che sono da seguire per una buona e sana alimentazione. Dare un messaggio positivo, farli focalizzare sulla propria identità e non sull’omologazione di massa, questi gli obiettivi del progetto”.
A sottolinearlo è Elena Vescovi, specializzata in Medicina estetica ed educazione alimentare, che insieme alla psicologa Milena Mancini ha proposto agli studenti dell’Istituto comprensivo Gabriele Rossetti di Vasto, guidato dalla dirigente Cristina Eusebi, un incontro su salute e benessere.
Dal titolo “Il mio corpo che cambia: un percorso tra corpo e mente”, l’evento, organizzato insieme alla scuola nell’ambito delle attività di educazione civica con le professoresse Rosanna Valentini e Rosalba Felice, ha visto la partecipazione di tre classi di seconda media.
“Le difficoltà emotive di questa età sono notevoli e sono anche molto complesse da intercettare, sia da parte dei genitori che degli insegnati, ma anche dei ragazzi stessi poiché vivono un periodo di grandi trasformazioni che investono il corpo e le emozioni. Queste ultime, che compaiono in forme sempre nuove, sono per loro difficili da riconoscere, da gestire nonché da condividere. Oggi abbiamo cercato di far capire loro che c’è uno spazio, anche in questa fase di frastuoni e tempeste emotive. È difficile e complesso parlare di come riconoscere i campanelli d’allarme perché la diversità che contraddistingue ciascuno di loro ci impone uno sguardo attento e specifico. Sicuramente l’isolamento e il cambiamento di abitudini sociali sono da attenzionare, così come quelli che riguardano il rapporto con il cibo o sempre a livello relazionale con i genitori stessi”, ha spiegato Mancini.