Riconoscimento alla carriera per lo Chef vastese Nicola Fiore: “Grande emozione”
VASTO. Riconoscimento alla carriera per lo Chef Nicola Fiore da parte dell’associazione Cuochi Valle del Sangro. Nell'annuale appuntamento in cui viene altresì rinnovato il tesseramento alla Fic (Federazione Italiana Cuochi), quest’anno il sodalizio ha scelto di conferire il premio al 56enne cuoco vastese.
Ho vissuto una grande emozione, complice anche il tripudio di profumi e sapori della cena che abbiamo consumato per l’occasione. A capo della brigata lo chef di San Salvo Denys Ladisa, coadiuvato dal patron di casa Ernesto Cinalli di Atessa e affiancato dagli chef Domenico Di Nucci, Ivano Pallotta, Federica Ciancaglini e Francesca Bozzelli. Quest’ultima è mia moglie, sempre parte attiva in cucina nelle varie manifestazioni”, racconta.
L’associazione, presieduta da Giuseppe Finamore, sindaco di Villa Santa Maria e cuoco della Camera dei Deputati a Roma, e le cui origini risalgono al 1914 mentre l’odierna dicitura è stata assunta nel 1989, ogni anno concede il titolo di socio onorario a professionisti e personalità che si sono particolarmente distinte per il loro attaccamento alle attività.
“Faccio questo lavoro dal 1982, quando i miei genitori aprirono il ristorante e dopo aver frequentato l’istituto alberghiero al quale mi sono iscritto nel 1983. Ciò che identifica maggiormente la cucina del nostro locale sono i prodotti del territorio a km 0 e miglio 0 per quanto riguarda il pescato. Mia moglie Francesca propone la tradizionale Scapece per gli antipasti freddi, ha ricevuto diverse riconoscimenti regionali anche per il nostro brodetto alla vastese che abbiamo avuto l’onore di servire anche a Niko Romito, che dopo averlo degustato ci ha fatto tantissimi complimenti per la qualità del prodotto. Per noi cucinare significa soprattutto trasmettere emozioni e quando un cliente dopo aver mangiato dice che quei i piatti sono talmente buoni da ricordargli come li preparavano a casa la nonna o la mamma ci riempiono di gioia perché significa che hai fatto bene il tuo lavoro”.
Racconta Fiore che dal 2001 è costretto sulla sedia a rotelle perché malato di sclerosi multipla: “Vivo le mie giornate facendo le cose che più amo, ovvero occuparmi dei miei tre figli, affiancando mia moglie e dedicandomi al locale. La sclerosi ha cambiato la mia qualità di vita, ma non il mio stile e le mie passioni”.
