Agricoltura 4.0, il Mattioli-D’Acquisto 1ª in Abruzzo: “Per una didattica delle competenze”
San Salvo “È un laboratorio che fa sperimentare i ragazzi nel campo agroalimentare con la produzione di ortaggi green sostenibili”
SAN SALVO. Innovazione e sperimentazione insieme nella coltivazione di piante in un ambiente fuori dal suolo per una didattica che mira alle competenze degli studenti.
È stato inaugurato stamattina presso l’Istituto Omnicomprensivo “Mattioli-D’Acquisto” in Via Montegrappa di San Salvo il laboratorio innovativo sperimentale idroponico di agricoltura 4.0.
I protagonisti dell’esperienza laboratoriale, sono stati gli studenti della classe 4 B del Liceo Scientifico indirizzo Scienze Applicate dell’istituto sansalvese che, guidati dal docente Nicandro Gambuto con il supporto degli assistenti tecnici Fiorella e Francesco e dal collaboratore scolastico Giustino, hanno potuto testare questa speciale tecnica di coltivazione sulle lattughe.
“Questo laboratorio fa parte di un macro progetto di rinnovamento dell’apprendimento e della didattica che la scuola sta portando avanti tramite i finanziamenti del Pon (Programma Operativo Nazionale) e del Pnrr (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza)”, ha esordio la dirigente scolastica dell’Istituto Omnicomprensivo Annarosa Costantini.
“Si tratta di una forma di apprendimento - ha poi continuato la dirigente - che mira allo sviluppo di competenze, perché bisogna far comprendere che le conoscenze non sono suddivise in compartimenti stagni, ma sono interconnesse tra di loro”.
“È una modalità che consente ai ragazzi di fare esperimenti nel campo agroalimentare con la produzione di ortaggi green sostenibili”, ha precisato il docente di scienze Nicandro Gambuto.
La coltivazione di cui si parla è di tipo idroponica ossia riguarda piante coltivate in acqua non nel suolo dove, tramite sostanze nutritive, queste riescono a germogliare, crescere per poi essere raccolte.
“L’impianto tecnologico che abbiamo utilizzato - ha spiegato il professore - è denominato Radix e prevede l’utilizzo di moduli di produzione in verticale su quattro ripiani”.
“Gli studenti hanno iniziato dai primi di dicembre con l’impianto di germinazione durato circa otto giorni dopo il quale - ha proseguito il docente Gambuto - si è passati al trapianto all’interno del modulo per la fase di propagazione per altri 13 giorni. Una volta che l’apparato radicale si è sviluppato dentro un substrato inerte, costituito da fibre di iuta naturali che sostituiscono la terra, si è proseguito nel modulo di vegetazione in cui dopo circa 38 giorni si è avuta la fase del ciclo finale con la produzione e poi la raccolta, in questo caso della lattuga, che si avrà la prossima settimana”.
Questa particolare coltivazione avviene anche con un controllo tramite app con cui si possono seguire tutti i paramenti da remoto.
“Si parla della possibilità di gestire con un monitoraggio elettronico i fertilizzanti necessari alla crescita in salute delle piante” ha precisato il docente a cui poi ha aggiunto: “Una tecnologia questa nel suo complesso che serve a creare alimenti di qualità senza pesticidi perché in ambiente protetto, quindi un’agricoltura green”.
Nel corso della spiegazione si è fatto presente come questa tecnica rappresenti una possibilità di coltivare 365 giorni all’anno circa 30 tipi di lattughe sul mercato e per di più senza condizionamenti da attività climatiche esterne in quanto il processo avviene in un ambiente protetto.
“Siamo i primi in Abruzzo ad aver sperimentato questo sistema nella scuola. Si tratta di un’opportunità che tramite le conoscenze, le abilità e le competenze riesce a formare i giovani per la nascita di imprese sul territorio”, ha dichiarato poi Nicandro Gambuto.
Anche gli studenti si ritengono soddisfatti per questa didattica.
“Abbiamo messo in atto quelli che sono i nostri studi sulla chimica e sulla biologia per la ricerca e la sperimentazione. Nonostante alcune difficoltà - hanno voluto precisare - grazie al supporto dei docenti siamo stati in grado di andare avanti e riuscire a portare a termine questo traguardo”.